ITALIA DEI DOLORI: NOTE A MARGINE

Pubblicato da Giorgio Maulucci. In Dai blogger

Renzi_Gentile_scuola_italiaContinuiamo a sostenere Renzi per ovvie ragioni di necessità, ma la sua goffa performance con il gelato a Palazzo Chigi non ci è davvero piaciuta. Per lo stile (berlusconiano), per il messaggio (cialtroneria italiana), per la guitteria. Ma chi glielo fa fare? Crede di essere oramai infallibile nelle sue mosse? L’America sarà stata pure eccessiva, ma ha un occhio bene allenato  in fatto di “effetti speciali” che, però, devono essere molto bene architettati, specie se di natura politica. A dire il vero la vignetta d’oltre oceano ha colto nel segno nel focalizzare un’immagine prettamente italiana, improntata al barcamenarsi, al  lecca-lecca o mangia-mangia. Insomma, “lecca che ti passa”; leccarsi i baffi per consolazione.

La scuola. Non siamo affatto sorpresi del sia pure momentaneo rinvio circa la risoluzione dei suoi problemi. Ci sembra impossibile, o almeno un miracolo se finalmente si attuasse una secolare questione: il riconoscimento del merito e relativa differenziazione dei compensi. Abbiamo a più riprese sostenuto (da molti anni) che il 50% del fallimento o della arretratezza della scuola italiana è da addebitarsi ai sindacati, che hanno individuato in essa un cantiere clientelare, elettoralistico, un’officina del tesseramento: la sussistenza dei medesimi.

LEOPARDI, NOSTRO CONTEMPORANEO. “FAVOLOSO” OVVERO GENIALE

Pubblicato da Giorgio Maulucci. In Dai blogger

leopardi_bigSiamo stati grati a Mario  Martone per avere messo in scena, un paio d’anni fa, “Operette Morali” di G.Leopardi, un’operazione e uno spettacolo coraggiosi, egregi ed encomiabili (e così pure il successivo  “Serata a Colono”, della Morante). Attendiamo con trepidazione “Il  favoloso Giacomo”, il film che  lo stesso Martone ha realizzato sul  genio italo-recanatese. Nell’imminenza dell’uscita del film leggiamo, confortati, di un Leopardi finalmente riconosciuto o riscoperto –si spera dal grande pubblico- come il più moderno tra i moderni. Personalmente non abbiamo mai avuto dubbi in proposito avendolo associato (insegnato), fin dall’inizio degli ’70, ad autori del calibro di Calvino, Pasolini, Montale.

BELLO DA MORIRE

Pubblicato da Giorgio Maulucci. In Dai blogger

Visconti_morte_a_VeneziaAbbiamo rivisto ieri sera (in televisione) “Morte a Venezia”(1971) di L. Visconti. Pregevole film estetico-letterario; grande lezione sul Decadentismo europeo che solo un regista sensibile, di raffinata e profonda cultura quale è stato – e rimane – Visconti  poteva realizzare (per non parlare di un altro suo capolavoro, “Ludwig”, recentemente trasmesso). Fedele e insieme personale trasposizione de “La morte a Venezia ”, il lungo racconto (più che romanzo) scritto da T.Mann nel 1912. Ci chiediamo ancora oggi perché Visconti abbia tolto al titolo originario l’articolo (ted. Der), che determina la morte, appunto, trattandosi di una morte “estetica” e non accidentale. Rivedendo il film ci è tornato alla mente uno degli intellettuali, poeti e artisti contemporanei più arguti ed intelligenti, Guido Ceronetti, del quale recentemente abbiamo letto un articolo per noi confortante e al tempo stesso disarmante: Confessione di uno scrittore semifallito sul degenerare della lingua. “Com’è possibile che importanti giornali seguitino a traslitterare la notissima parola araba  al-qàida (la Base), come al-Qaèda, che è pronuncia perfettamente folle?….La perdita di lingua, spregevolmente prostituita all’angloamericano, resa astrazione immonda dall’abbandono della scrittura manuale….”(La Repubblica, 13.07.14).

IL PENSIERO, VOCE DEL SILENZIO

Pubblicato da Giorgio Maulucci. In Dai blogger

paul_klee_angelus_novusIl filosofo direbbe che  “lo stato di emergenza in cui viviamo è la regola”; ce lo insegna “la tradizione degli oppressi” (W. Benjamin). Renzi sì, Renzi no. Sta di fatto che Italia ed Europa sono in un profondo, drammatico stato di emergenza di cui, peraltro, è difficile prevedere il superamento, almeno per ora. Del resto le parole (la chiacchiera) non  sono soltanto il vanto o l’onta di Renzi ma di tutti. Con la differenza che le parole di quanti sono al di fuori o al di sopra del ruolo (di leader, presidente e simili) possono  suonare più credibili non essendo costoro gravati dalla responsabilità di esse propria, invece, di chi è preposto a disporre e decidere. Non è una difesa la nostra, ma una constatazione dei fatti. Probabilmente al punto in cui siamo sarebbe necessario il silenzio. Ci soccorre in proposito il disegno/immagine dell’ Angelus Novus di Klee, al quale apparentiamo la Speranza in volo di  Andrea Pisano (Battistero di Firenze) e, perché no, anche l’Angelo musico di Melozzo da Forlì  (Prado, Madrid). Benjamin individua nell’Angelo di Klee l’angelo della storia (M. Cacciari “L’angelo necessario”, titolo di un suo raffinato libro).  “Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese….il viso rivolto al passato… che accumula rovina su rovine e le rovescia ai suoi piedi….Egli vorrebbe ricomporre l’infranto, ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può chiuderle.

Ansa

SKY TG24

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