I veri numeri del PEF per la determinazione della TIA
Il Gruppo consiliare del Partito Democratico al Comune di Latina interviene sulla vicenda Tia per sottolineare l’esatto ammontare del Piano economico finanziario.
«Avevamo ragione – esordisce il capogruppo Giorgio De Marchis – nel sospettare che i numeri forniti in conferenza stampa dall’assessore Cirilli e dal sindaco Di Giorgi sulla tariffa 2011 non avevano riscontri effettivi e facevano parte di una strategia di propaganda messa in piedi dall’amministrazione per rabbonire la popolazione. Non ci siamo fidati ed abbiamo chiesto in Commissione ambiente l’analisi dettagliata di tutti i costi del Pef, entrando nel merito e non soffermandoci alle questioni di metodo, come invece proponeva la maggioranza. I numeri che abbiamo trovato nella relazione che ci è stata consegnata questa mattina sono eclatanti e in alcuni casi testimoniano, se ancora ce ne fosse bisogno, di come il servizio sia stato in questi anni fallimentare, e come l’approccio dell’attuale maggioranza sia decisamente timido e non punti a un cambiamento radicale del servizio di raccolta rifiuti, come tutta la cittadinanza di Latina richiede». I consiglieri del Pd entrano nel merito dei numeri. «In questi anni – sottolineano Alessandro Cozzolino e Omar Sarubbo, membri della Commissione Ambiente – la Latina Ambiente ha posizionato sul territorio 762 cassonetti in meno rispetto a quanto previsto e pagato con i Piani economici finanziari degli anni precedenti. A fronte di questo, l’amministrazione comunale ha autorizzato l’aumento dei passaggi dei camion che hanno costituito un ulteriore aggravio di costi. Gli oltre 700 cassonetti in meno ci fanno capire perché ai lati delle strade ci sono tanti rifiuti ammassati e soprattutto come la colpa non sia dei cittadini ma del modello gestionale. Tra le altre cose, 500 cassonetti erano quelli per la raccolta dell’umido. Dall’attività di analisi dei report comunali è emerso che le ore effettivamente lavorate per l’erogazione del servizio sono state ben 22 mila in meno di quanto previsto nel Pef 2010. In questi anni c’è stata una notevole riduzione della raccolta differenziata e un aumento del conferimento in discarica dell’indifferenziata. La città è risultata essere decisamente più sporca che in passato. La maggioranza, che aveva annunciato una riduzione dei costi, ha usato un artifizio contabile per dimostrare l’indimostrabile. Infatti i report dell’amministrazione dimostrano come il Pef 2011 sia di 19 milioni 218 mila 614,99 euro, mentre i dati del consuntivo 2010 ci dicono che la spesa generale è stata di 19 milioni 496 mila 56,43 euro. Quindi l’importo complessivo dei costi rimane pressoché uguale e non riusciamo a vedere quelle diminuzioni annunciate in conferenza stampa». Appare urgente quindi una reale ridefinizione del rapporto con Latina Ambiente. «Ci aspettavamo – concludono – un approccio diverso della maggioranza, ma soprattutto un cambio di direzione rispetto alle gestioni precedenti. Appare chiaro che rispetto alla diminuzione dei cassonetti e alle tantissime ore in meno lavorate, il rapporto con la Latina Ambiente anche in termini gestionali va rivisto da subito, mediante la revisione immediata del piano dei servizi fermo al 2008. La maggioranza, in linea con la politica della precedente amministrazione, continua a rinviare il problema e a non trovare soluzioni. Sarà nostro compito, come opposizione, portare all’attenzione del consiglio comunale, mediante la predisposizione di un apposito ordine del giorno, la necessità di riscrivere il Piano dei servizi della Latina Ambiente e soprattutto di prevedere un nuovo moldello di raccolta differenziata che consenta l’abbattimento dei costi del Pef, l’introduzione di un sistema virtuoso e soprattutto grandi risparmi per le famiglie latinensi».
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