A Latina beni sequestrati alla camorra
Negozi, appartamenti, un’autorimessa a Latina. La polizia ha sequestrato alcuni beni riconducibili a Domenico Cardone e Vincenzo De Rosa. I due indagati furono coinvolti nell’ottobre scorso in un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli insieme a esponenti di spicco del “clan Di Lauro” attivo nel napoletano e temuto anche dalle organizzazioni camorristiche rivali, con cui si contendono il controllo dei traffici illeciti sui quartieri partenopei per acquisire la gestione o il controllo di attività economiche svolte in loco e in altre zone d’Italia. Nel complesso i beni sequestrati per un ammontare di 10 milioni di euro circa sono in totale:
- 23 immobili ubicati tra Latina e Napoli
- 10 negozi siti tra Latina e Napoli
- 1 autorimessa di Latina
- 9 autoveicoli
- quote societarie relative alla società Latina Comunicazioni srl e alla società Sun & Beatiful
- conti correnti bancari, depositi di risparmio, certificati di deposito, investimenti assicurativi, polizze previdenziali presso gli istituti di credito Banca Unicredit spa, Banca Mediolanum, Monte dei Paschi di Siena, Poste Italiane spa, Banca SAI, Banca di credito cooperativo di Roma.
Di fronte a tutto questo non possiamo più far finta di nulla, perché è divenuto provato ciò che molti sapevano: Le associazioni mafiose del sud Italia investono sul nostro territorio e la responsabilità è anche di quelle persone (vedi senatore Fazzone e presidente Cusani) che fino ad oggi hanno negato la presenza di investimenti illeciti riconducibili alle mafie sul nostro territorio. Tra pochi giorni si tornerà a votare. Pensare che i politici siano tutti uguali è dannoso per i cittadini onesti di questa città. PENSATE.
Trackback from your site.