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Intervista doppia Cozzolino-Porcari
Basta con malavita e clientele
Di seguito l’intervista pubblicata sul giornale di Latina in data 19/10/15.
L’inchiesta Don’t Touch mette a nudo rapporti insospettabili fra pezzi della politica, dell’imprenditoria, persino delle forze dell’ordine con la criminalità. Te lo aspettavi?
Come ha detto sabato il Questore durante la manifestazione per la legalità, che ci fossero intrecci di questo tipo in città lo percepivano in molti. Certo non era facile immaginare fino a che punto profondi e radicati. La cosa che mi ha colpito da quello che è emerso era la sensazione dei personaggi arrestati di godere di una certezza di rimanere impuniti. Sono certo che le forze dell’ordine e gli altri organi preposti continueranno il loro lavoro che certo non è finito con i 24 arresti dei giorni scorsi. La politica sana e i cittadini perbene devono aiutare questo processo di pulizia della città.
IN THE MOOD FOR DUNG
Abbiamo già scritto di Latina (e Roma) come di una nuova “Mahagonny”, la “città rete” immaginata da Brecht, prototipo ed emblema della corruzione dove tutto si può (Ascesa e caduta/rovina della città di Mahagonny). Governata dal malaffare, lo strapotere della camorra, del clan degli zingari, di altri clan fino a ieri insospettabili, malavitosamente operosi ed attivi Una città anomala sotto ogni punto di vista. Cresciuta, ingrassatasi all’insegna delle anomalie, degli abusi, delle connivenze e collusioni delinquenziali, per anni coperte o attutite in modo vergognoso. Al punto in cui si è arrivati non c’è da meravigliarsi: i nomi di chi ha governato o di quelli che hanno maneggiato, manomesso e degradato la città sono per lo più noti. L’impeccabile, lucida analisi del direttore del quotidiano Latina/EditorialeOggi, A. Panigutti (Vent’anni trascorsi inutilmente 11.X) è perfettamente aderente al mood della città. L’abbiamo letta con una accorata, paradossale soddisfazione per aver trovato conferma, punto dopo punto, a quanto da molti anni lamentiamo, pubblicamente e non.