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Ormai possiamo dirlo, è più di un anno che in Italia (e non solo in Italia ovviamente) combattiamo la pandemia di Covid-19.
La nostra attenzione si è posata subito sulle persone più deboli, coloro che rischiano la vita, quindi gli anziani, le persone con patologie gravi, che se prendono il virus hanno alte possibilità di andare incontro a un destino nefasto.
Giusto così, ci mancherebbe.
Non può e non deve tuttavia sfuggirci che questo prolungato stato di restrizioni di vita sociale hanno influito su tutta la popolazione, anche a livello psicologico, e in questo caso dobbiamo allora concentrarci sugli adolescenti.
Congedi paternità, Italia indietro e questo danneggia anche le donne
L’8 marzo, festa della donna, ho posto l’attenzione su quanto questo Paese sia indietro nel garantire alle donne i giusti diritti.
Le donne hanno stipendi più bassi degli uomini a parità di mansioni.
Con il Covid per ogni 100 persone che hanno perso il lavoro 98 sono donne.
Il tasso dei femminicidi continua a salire.
Oggi, festa del papà, devo segnalare come anche nel campo dei diritti dei padri ci sia molto da lavorare e come effettivamente anche questo sia, paradossalmente un qualcosa che incida negativamente sull’autonomia e sulle possibilità lavorative delle donne.
Parliamo del congedo paternità:
Cittadinanza a Zaki per facilitarne la liberazione
Concedere la cittadinanza italiana a Patrick Zaki. E’ l’obiettivo della mozione che sarà presentata a Palazzo Madama dal Pd.
Un documento che punta a “impegnare il governo a provvedere con urgenza al riconoscimento della cittadinanza italiana a Patrick Zaki”, secondo quanto stabilisce la legge 91/92 e “ad adoperarsi con maggiore vigore in tutte le sedi europee e internazionali perché l’Egitto provveda, senza ulteriori indugi, al rilascio”.
La mozione arriva a pochi giorni dalle parole del nuovo segretario del Pd, Enrico Letta che durante il discorso dell’assemblea del PD di domenica ha ricordato la necessità di portare avanti la battaglia per la liberazione dello studente egiziano dell’università di Bologna al Cairo.
La mozione ricorda che la legge 91/92 consente di riconoscere allo straniero la cittadinanza italiana tramite un decreto del presidente della Repubblica, che puà firmarlo dopo aver sentito il Consiglio di Stato e dopo aver ottenuto un’apposita deliberazione del consiglio dei ministri.
La nostra identità
“La nostra identità è data per metà da come ci sentiamo, per metà da come ci percepiscono gli altri”
A mio avviso in questo passaggio è racchiuso tutto il discorso di Enrico Letta, nuovo segretario del Partito Democratico.
Un pd che si vede (e che è) un partito responsabile, ma che è percepito sempre più spesso come un partito di potere.
L’idea che il Pd deve diventare il partito in cui si identifichino i giovani. A proposito, bellissima l’idea dell’Università Dem.
La concezione che non si deve stare al governo per forza, ma che fa bene anche una sana opposizione.