Cala la fruizione, cala il personale, diminuiscono gli investimenti: è il segno meno a caratterizzare il sistema museale di Latina. È emerso oggi nella riunione della Commissione Cultura, incontro nel corso del quale gli uffici preposti hanno descritto l’andamento delle attività del sistema museale comunale.
A Latina si contano quattro musei: la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, il museo della Medaglia, il museo Cambellotti e l’Antiquarium Procoio. Tutti e quattro hanno perso nel giro di tre anni più di duemila visitatori. «L’andamento degli ingressi – denunciano Omar Sarubbo e Alessandro Cozzolino, consiglieri del Pd e membri della Commissione Cultura – ci consegna un dato negativo e prevedibile, ovvero un significativo calo delle visite: nel 2011, nei quattro musei della città, ci sono stati 12.346 visitatori. Nel 2012 erano 11.073 e nel 2013 sono stati 10.160, la maggior parte dei quali sono studenti delle scuole locali. Inoltre – aggiungono i due democratici – il personale impiegato è passato dalle 9 unità del 2011 alle 7 del 2012 fino alle 5 di quest’anno».
Per i due consiglieri i dati sono inequivocabili e parlano di un settore nel quale l’amministrazione comunale non sta investendo a dovere. A determinare questo stato di cose sono l’assenza di un assessore alla cultura, la diminuzione del personale, la mancanza di risorse dedicate e di una strategia di investimento. «Come Pd – sottolineano Sarubbo e Cozzolino – crediamo si debba invece investire di più in un settore che, se ben organizzato, oltre a produrre cultura può autoremunerarsi o rappresentare una fonte di guadagno per il Comune».
Per rilanciare la cultura in città i due consiglieri ritengono necessario «aumentare il personale, produrre una comunicazione istituzionale adeguata, rivolgersi a direzioni scientifiche di alto livello (guardando in primo luogo alle eccellenze residenti nel territorio), vincolare parte degli introiti derivanti dagli ingressi all’organizzazione di mostre e all’acquisto o affitto di opere importanti, presentare progetti di qualità alla Regione Lazio, al Governo e all’Unione Europea, costruire una rete di collaborazione con i musei della provincia e del resto del Paese». In particolare, si dovrebbe investire nella promozione del polo archeologico di Satricum, che da toppo tempo attende l’apertura del museo e che può rappresentare il vero gioiello culturale del capoluogo arrivando a raccogliere visitatori da tutto il mondo.
«L’amministrazione è in grande ritardo in materia di politiche culturali – ribadiscono i due consiglieri Pd – Il settore è particolare e vuole programmazione e qualità, non può essere abbandonato alla buona volontà e alle preziose competenze di soli cinque dipendenti impiegati o a proposte estemporanee. Non bastano iniziative sulla storia della bonifica o sull’architettura razionalista per attirare turisti e visitatori. In Italia – suggeriscono Sarubbo e Cozzolino – ci sono esempi di buone pratiche cui far riferimento e da cui prendere spunto: città medio-piccole come Carpi, Trento o Mantova hanno fatto del loro sistema museale un fiore all’occhiello al quale guarda un pubblico internazionale e che rappresenta un’entrata economica cruciale per il bilancio comunale».