La rottura che si è consumata ieri pomeriggio tra il socio pubblico e il socio privato sulla governo della Latina ambiente è motivo di grande preoccupazione per il futuro della gestione dei rifiuti nel comune di Latina.
Il gruppo consiliare del Partito democratico, nel ribadire la coerenza delle posizioni politiche assunte votando “no” nel 2006 al passaggio della gestione e della bollettazione della Tia alla Latina ambiente e in seguito chiedendo a più riprese verifiche, accertamenti e non da ultimo lo scioglimento della società, impedito esclusivamente dal sopravvenire di diposizioni legislative che prorogavano i termini dei contratti in essere, manifesta una viva preoccupazione perché la liquidazione della società nelle condizioni che si sono create potrebbe rappresentare un danno economico e finanziario notevole per il Comune di Latina e per la cittadinanza tutta.
«In questa situazione – dichiara il capogruppo del Pd Giorgio De Marchis – siamo pronti a sostenere il dibattito in consiglio comunale nel più breve tempo possibile e domani in conferenza capigruppo annunceremo al presidente del consiglio comunale la nostra volontà di tenere l’assise straordinaria sulla Latina ambiente ben prima dei venti giorni previsti dal regolamento per le richieste che provengono dai consiglieri».
«Quello che ci interessa sapere – sostengono tutti i consiglieri comunali del gruppo del Pd del Comune di Latina -, e che oggi non è possibile capire alla luce del furibondo scontro tra socio pubblico e socio privato, è il futuro della gestione del servizio di raccolta dei rifiuti nel Comune di Latina. In modo particolare sarebbe opportuno una volta per tutte che si dicesse chiaramente alla città quale è la quota di insoluto della bollettazione tia dal 2006 a oggi e soprattutto attraverso quali strumenti si intende recuperare il credito».
«Siamo molto preoccupati – continuano i componenti del gruppo Pd – dall’eventuale liquidazione della società che in queste condizioni potrebbe costare tantissimo al Comune in termini di perdita di beni strumentali di proprietà oltre alle rate del mutuo acceso nel 1998 per l’acquisto di ulteriori beni che ancora deve essere definitivamente saldato.
È doveroso infine sottolineare – concludono i consiglieri del Partito democratico – che la battaglia in campo tra socio pubblico e socio privato appare il frutto di uno scontro ideologico più che un confronto sulle tematiche amministrative e gestionali che interessano molto di più i cittadini costretti dal 2006 a pagare una delle tariffe più alte del nostro Paese».
I consiglieri del Pd: Giorgio De Marchis (capogruppo), Aristide Carnevale, Alessandro Cozzolino, Enzo De Amicis, Maurizio Mansutti, Fabrizio Mattioli, Fabrizio Porcari, Omar Sarubbo e Nicoletta Zuliani.