caro libri, ecco una possibilità di risparmio a Latina
Ogni anno, con l’avvicinarsi dell’inizio delle lezioni, si ripropone la questione del caro libri: migliaia di studenti e di studentesse sono costretti ad affrontare spese esorbitanti, fino a 600-700 euro, per acquistare i libri di testo. Per far fronte alle spregiudicate strategie editoriali e alla mancanza di un sistema di welfare realmente funzionante, l’Unione degli Studenti da anni gestisce in tutta Italia mercatini del libro usato. Per il secondo anno di fila anche l’Unione degli Studenti Latina organizzerà ogni lunedì e giovedì (16,00-20,00) dal 29 agosto al 10 ottobre il mercatino del libro usato nei locali del Sottoscala9, circolo Arci che da marzo ospita la nostra associazione dando così vita ad una fruttuosa collaborazione. Più di 600 sono i volumi già schedati e pronti ad essere venduti al 50% del prezzo di copertina. Al proprietario verrà corrisposto il 40% del prezzo di copertina mentre il restante 10% verrà trattenuto come forma di autofinanziamento per sostenere le spese di gestione dell’iniziativa e investire in quelle a venire. Naturalmente estraneo a logiche di mercato, il mercatino del libro é fatto dagli studenti per gli studenti e si propone di offrire un servizio totalmente gratuito, fornendo una risposta pratica e concreta ad un bisogno sentito dalla maggior parte delle famiglie. “Consci che il problema ha radici più profonde e soluzioni meno semplicistiche della proposta del libro unico o della digitalizzazione totale dei supporti didattici, vogliamo rinnovare l’esperienza dello scorso anno migliorando la qualità del servizio e l’offerta dei libri di testo;” dichiara la responsabile organizzativa Alessandra Donati ” per questa ragione abbiamo deciso di limitarci solo ai testi per le superiori in adozione nel corrente anno scolastico”. Da anni impegnati quotidianamente nelle scuole, costruiamo alternative concrete ai modelli economici o politici che non ci rappresentano, per una scuola che dal basso sappia accogliere le difficoltà senza ricorrere alle privatizzazioni o alla retorica escludente sul merito.
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