Caso Malvaso in Consiglio. Cozzolino: “sull’etica si sorvola”
Oggi è stato il giorno della verità riguardo la variante urbanistica relativa al così detto “caso Malvaso”, quella cioè che ha consentito al consigliere di Forza Italia di triplicare le cubature di uno stabile e sulla quale c’è un indagine in corso da parte della magistratura.
La questione è approdata in Consiglio Comunale grazie al PD che ha richiesto la convocazione straordinaria affinché il sindaco riferisse alla città.
In un aula in cui gran parte dei posti della maggioranza sono rimasti vuoti (alla fine della riunione erano rimasti 6 consiglieri di maggioranza) il sindaco Di Giorgi e l’assessore Di Rubbo hanno ripetuto quanto già detto in conferenza stampa a fine maggio.
Il Partito Democratico, invece, ha messo sul tavolo quesiti importanti e, fermo restando che sulla vicenda giuridica la magistratura farà il suo corso, ha posto l’accento sulla vicenda politica e soprattutto etica-morale.
Sindaco e assessore hanno più volte ribadito che è stata la Regione Lazio ad approvare la procedura per cui per adottare questa variante sarabbe bastato solo il passaggio in giunta e non in commissione e poi in Consiglio Comunale. “Alla nostra richiesta di visionare il carteggio ufficiale nel quale gli addetti degli uffici comunali e regionali si scambiavano queste informazioni e si davano i pareri positivi, l’assessore è rimasto vago e le carte non sono state mostrate all’aula” spiega Alessandro Cozzolino che è stato il primo ad intervenire durante il Consiglio.
Il capogruppo del PD ha anche sottolineato un altro aspetto ovvero quello del conflitto di interessi. Cozzolino è partito proprio dalla manifestazione di Libera contro le Mafie, ospitata dalla città di Latina lo scorso 22 marzo, quando, in occasione dell’evento, in aula consiliare, alla presenza del sindaco si parlò della Carta di Pisa, un codice di condotta per gli amministratori locali che va oltre quelli stabiliti dalla legge.
Questa carta nell’articolo 7 definisce cosa è un conflitto di interessi e in che modo l’amministrazione deve evitarlo in particolare “la sussistenza di interessi personali dell’amministratore che interferiscono con l’oggetto di decisioni cui egli partecipa e dalle quali potrebbe ricavare uno specifico vantaggio diretto o indiretto”. E’ proprio questo il caso di Latina “è necessario – si chiede Cozzolino – che costruttori siedano in Commissione urbanistica e presiedano queste commissioni oppure abbiano deleghe in merito?”.
A seguito degli interventi dei consiglieri c’è stata la conclusione del sindaco che però non ha risposto ai quesiti posti dall’opposizione e si è limitato a parlare di questioni tecniche e procedurali. La seduta si è chiusa così lasciando la domande ancora senza risposta.
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