#VistoDaFuori Referendum Catalogna: Barcellona sfida Madrid
Il 1 Ottobre è stata una giornata segnata da scontri e violenze con l’intervento costante della polizia nazionale, intenta ad impedire lo svolgimento delle votazioni, sgomberando seggi e sequestrando urne. Questo, devo dire, mi addolora molto, ma purtroppo è quello che accade dopo anni di politiche mal gestite, sia a livello nazionale che regionale. L’indipendenza catalana ha radici antichissime, ma oggi scalpita come ai tempi della guerra civile, anche a causa della crisi economica, che ha fatto precipitare i rapporti tra Barcellona e Madrid, perché parlando chiaramente, in questa forte tensione, i soldi hanno il loro peso, infatti non a caso la Catalogna risulta essere la comunità autonoma spagnola più indebitata.
Il presidente catalano Puigdemont grida all’indipendenza non rendendosi conto dei dati ufficiali di quello che viene chiamato Referendum, ma che in realtà non ha alcun valore legale. Per un numero totale di 5.300.000 chiamati alle urne i votanti sono stati solamente 2.262.000 (ossia il 46%). I SI sono stati 2.020.000 (pari al 90%), mentre i NO si sono fermati a quota 176.000 (7,8%).