Cusani mente sui conti della Provincia
Il presidente della Provincia di Latina tra il 2005 e il 2009 ha ripetutamente mentito ai cittadini e al Consiglio in relazione ai conti e ai bilanci, ma soprattutto in riferimento al Patto di stabilità che non è stato rispettato negli anni 2005, 2006 e 2009, e che, grazie ad un artificio contabile, risulta invece integrato. Ciò ha consentito all’ente Provincia di evitare le sanzioni previste per lo sforamento, in particolare il divieto di nuove assunzioni che invece si sono avute in modo «eccessivo», «irregolare» e viziato da «scarsa trasparenza». Questo dicono nella relazione di 167 pagine gli ispettori della Ragioneria dello Stato, Vito Tatò e Maria Rosaria Febbraro inviati in via Costa tra il 10 gennaio e il 16 febbraio del 2011. Un lungo dossier nel quale emergono svariate acrobazie contabili, in larga parte riferibili al personale, settore nel quale sono state evidenziate «numerose criticità, sia per il trattamento accessorio…. è stata inoltre riscontrata l’erogazione di somme, in violazione del principio di omnicomprensività della retribuzione…. le stabilizzazioni sono state utilizzate per assumere presso l’ente un gran numero di soggetti non in possesso dei requisiti previsti dalla norma». Ma se il capitolo del personale è effettivamente quello più spinoso dell’intera relazione, altri lasciano molto perplessi. Per esempio il contratto obbligazionario stipulato nel 2007 con Depfa Bank per 12 milioni di euro: doveva esse- re sottoposto al Ministero delle Finanze prima della firma, pena l’inefficacia; invece al Ministero ci è arrivato un giorno dopo. E sarà stato perché in realtà quel contratto sembra vantaggioso e in- vece secondo gli ispettori non lo è affatto, anzi determina «un vantaggio per la banca». Fino ad oggi il presidente della Provincia tutto questo non lo aveva detto.
Ecco la politica del fare…
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