denatalità: arriva l’assegno unico per i figli
Nel 2020 si registra un nuovo minimo storico di nascite dall’unità d’Italia. Viene infatti rilevato un calo del 3,8%: quasi 16 mila in meno rispetto al 2019.
Nel 2020 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 404.104 bambini.
Lo rileva l’Istat nel report “La dinamica demografica durante la pandemia covid-19- anno 2020″ diffuso un questi giorni.
Il problema della denatalità attanaglia questo Paese ormai da anni e certo non aiutano i (mancati) sostegni alle famiglie.
I nidi comunali gratuiti nella stragrande maggioranza dei casi hanno posti insufficienti rispetto alla richiesta (e la natalità è al minimo storico). Non parliamo degli asili aziendali che nella stragrande maggioranza del Paese non esistono.
Insomma ci sono varie possibilità che portano una coppia a non avere figli:
- rischiano di non farcela economicamente tra lavori precari, mancanza di sostegno e servizi presenti solo a pagamento.
- La donna deve decidere di sacrificare la propria crescita professionale.
Un primo passo, certo insufficiente ma pur sempre positivo, sembra muoversi e dovrebbe toccare terra martedì, quando il senato approverà la proposta dell’assegno unico e universale per i figli.
L’assegno, che partirà dal 1 luglio, spetta a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Avrà un valore massimo di 250 euro: nella cifra confluiscono una parte fissa e una variabile, legata al reddito complessivo della famiglia. Il beneficio verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza. Dai 18 anni di età, inoltre, una somma ridotta rispetto all’assegno potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se: è iscritto all’università; è un tirocinante; è iscritto a un corso professionale; svolge il servizio civile; svolge un lavoro a basso reddito.
Qualcosa si muove.
Tags: Alessandro Cozzolino, assegno unico figli, energia democratica, Latina, pd
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