Il Ministero dell’Ambiente del nuovo governo targato Monti è affidato ad un nostro concittadino, il dottor Corrado Clini. Oltre ad essere orgoglioso, da latinense, di tale riconoscimento mi è venuto subito un pensiero alla mente. Non è strano che questa città abbia dovuto aspettare un governo tecnico per riuscire ad esprimere un Ministro, nonostante voti dal 1994 solo una formazione politica, per giunta ad ogni elezione? La realtà è che il centrodestra dal nostro territorio ha preso sempre e soltanto i voti, senza mai ricambiare con dei ruoli importanti di governo la straordinaria e ininterrotta fiducia che questa città gli ha sempre dato. Del resto per quale motivo farlo, visto che poi dalle urne vengono premiati sempre e comunque, qualsiasi cosa facciano?!
Ecco un piccolo identikit del nuovo Ministro dell’ambiente targato Latina.
Corrado Clini è Nato a Latina nel 1947, si è laureato nel 1972 in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Parma, ha conseguito nel 1975 il diploma di specializzazione in Medicina del Lavoro presso l’Università di Padova e, nel 1987, il diploma di specializzazione in Igiene e Sanità Pubblica presso l’Università di Ancona.
E’ direttore generale del ministero dell’Ambiente dal 1990, attualmente della Direzione per lo sviluppo sostenibile, il clima e l’energia del ministero dell’Ambiente.
Dal 1990 inizia a ricoprire ruoli internazionali: coordina il gruppo degli esperti dei Ministeri europei dell’energia e dell’ambiente che hanno predisposto il primo programma della Unione Europea sui cambiamenti climatici; guida e coordina la delegazione dell’Italia che ha negoziato la Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici, approvata a Rio de Janeiro nel 1992; coordina fino al 1997 la delegazione tecnica dell’Italia che ha negoziato il Protocollo di Kyoto; nel 1995 coordina l’organizzazione della Seconda Riunione Plenaria di Intergovernmental Panel on Climate Change di Roma che approva il II° Rapporto sul Clima, che apre la strada alla approvazione del Protocollo di Kyoto.
Nel 1997 coordina la delegazione tecnica dell’Italia alla Terza Conferenza delle Parti firmatarie della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici, che adotta il Protocollo di Kyoto; infine ottiene fino al 2000 la responsabilità tecnica ed amministrativa della applicazione in Italia, e delle relative autorizzazioni, delle direttive e dei regolamenti europei in materia di qualità dell’aria, di emissioni dagli impianti industriali, di sicurezza degli impianti industriali, di eliminazione delle sostanze chimiche pericolose per la fascia di ozono.
Nel 2000 è nominato Direttore generale della direzione generale Protezione Internazionale dell’Ambiente e nel 2002, e di quella per lo Sviluppo Sostenibile poi unificate sotto la sua direzione come Direzione generale per la Ricerca Ambientale e lo Sviluppo del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare.
Dal 2003 al 2008 è stato vicepresidente dell’Agenzia europea dell’Ambiente. E’ stato chairman della G8 task force sulle energie rinnovabili, designato dal vertice di Okinawa del 2000, il team che ha predispoto il primo rapporto globale sulle energie rinnovabili che ha coostituito la base dei programmi sulle energie rinnovabili avviati nel 2002 dal vertice mondiale sullo Sviluppo sostenibile di Johannesburg.