Non siamo tutti uguali
In questa campagna elettorale la frase che più mi irrita quando viene pronunciata da qualcuno è: “ma tanto sono tutti uguali”.
No, non è così.
Forse è il caso di ricordare cosa è accaduto nella nostra città nell’ultimo periodo, perché possa scomparire anche il minimo dubbio che la situazione in cui si trova Latina è colpa di tutti e quindi di nessuno, che chi fa politica la fa solo per i suoi interessi personali e che i politici sono tutti uguali.
Latina è stata amministrata per 17 anni, in maniera ininterrotta, da una determinata parte politica, il centro-destra.
In tutto questo periodo sono state fatte promesse e progetti di cui neanche uno ha visto la luce: le terme, il porto, la metropolitana leggera, l’aeroporto, il parco tematico, una video-sorveglianza montata e mai entrata in funzione, la riqualificazione della zona dove sorgeva la SVAR, la ristrutturazione del palazzo Icos… e questo solo per citare i più grandi bluff che in questi anni abbiamo subito. A tutto questo però si aggiunge un’altra beffa. Non solo la mancata realizzazione, ma anche milioni di euro spesi per l’acquisto di immobili degradati e mai ristrutturati, per progetti, plastici, studi di illustri esperti nei relativi settori, concorsi di idee e non ultimi i colpi di teatro dell’amministrazione uscente, buoni solo per la campagna elettorale (vedi i vagoni della metro a piazza del Popolo, o la trivellazione nella zona termale).
A tutto ciò va aggiunto qualcosa che invece è stato realizzato: Acqualatina, Latina Ambiente, i parcheggi a pagamento e tutte le società partecipate per le quali i cittadini spendono moltissimi soldi in tasse senza avere un servizio decente. Consigli di amministrazione in cui vengono spesi centinaia di migliaia di euro per gente che, se andiamo a leggere i nomi, ha ricoperto incarichi politici nel centro-destra locale o è parente di taluni politici pontini.
A questo aggiungiamo i finanziamenti regionali persi per incapacità (o volontà per difendere interessi privati) dell’amministrazione uscente per realizzare case popolari (andava solo individuato il luogo, i soldi erano stati già stanziati), la Casa della Musica, il ponte di collegamento tra via dei Volsci e Pantanaccio e chi più ne ha più ne metta…
Qualcuno dirà: “Cosa ha fatto però l’opposizione?”
Oltre a lavorare nelle Commissioni e in Consiglio Comunale (dove per ovvi motivi era sempre in minoranza numerica) per proporre le alternative, sul tema dei parcheggi ha raccolto le firme e promosso un’iniziativa di piazza, per le case popolari ha interrotto il Consiglio Comunale con uno striscione in cui proponeva le aree dove costruire, sulla Latina Ambiente ha occupato il Consiglio Comunale per giorni, oltre ad una continua campagna sulla stampa locale e a proposte nelle sedi opportune che puntualmente rimanevano inascoltate.
Del resto questo centro-destra aveva la forza dei numeri dalla sua parte per decidere autonomamente infischiandosene dei voti contrari dell’opposizione.
Ora è arrivato davvero il momento di cambiare passo, di mettere alla prova altre persone, e di non credere a chi ci dice che tanto sono tutti uguali, o che questa è una città di destra, perchè queste sono state le motivazioni che fino ad oggi hanno concesso agli amministratori uscenti di comportarsi così, essendo sempre sicuri di vincere.
Mi dispiace, ma io che ho preso la decisione di candidarmi con il PD in sostegno di Moscardelli, non mi sento uguale alle persone che fino ad oggi hanno amministrato e creato questa assurda situazione. Come non mi sento uguale a chi parla di rinnovamento e cambiamento candidandosi accanto agli stessi che fino ad oggi hanno gestito il potere a Latina.
Tutti dobbiamo sapere, senza trovare scuse, che chi vuole davvero cambiare questa città ha una sola opportunità:
Votare per Claudio Moscardelli e per il Partito Democratico.
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