Una giunta senza disegno per la città
Inutile usare i soliti aggettivi per commentare il varo della nuova Giunta.
Le aspettative non sono andate deluse, perché non c’erano. In effetti a questa fase della politica e dell’amministrazione manca tutto, manca un disegno politico, manca un’idea della città, manca la prospettiva di sviluppo, mancano persino i sogni che non sarebbero costati nulla.
Ed allora non ci si poteva aspettare nulla di più di quanto è emerso. Dal suo insediamento Di Giorgi ha fatto piombare la politica e la città in un clima di stagnazione.
Stagnazione interrotta soltanto dal tentativo di “normalizzazione” dell’urbanistica cittadina.
Alla luce di quanto è successo e delle deleghe assegnate dal Sindaco è chiaro che l’unico collante capace di tenere insieme la maggioranza è legato alla composizione degli interessi che ruotano intorno all’urbanistica, interessi talmente forti e radicati da costringere il Sindaco a nominare due assessori “fotocopia”.
Questa attenzione morbosa sulle vicende urbanistiche gettano un’ombra sul futuro amministrativo della città.
Pur di accaparrarsi l’urbanistica, per la prima volta il Comune di Latina non avrà l’assessorato ai lavori pubblici, se c’era davvero la necessità di offrire un assessorato di “peso” al primo partito, si poteva tranquillamente assegnare questa delega ad un suo esponente, evidentemente gli obiettivi erano altri.
Si è preferito dare un’ulteriore delega fotocopia che produrrà soltanto confusione e incertezze, fino ad oggi si è parlato solo di occupazione di poltrone ed ancora non è dato sapere quale obiettivo si sono prefissati i due assessori all’urbanistica.
Il Sindaco dopo quest’ultima operazione si sta distinguendo per due motivi ovvero l’assenza dalla vita amministrativa e la mancanza di autonomia.
Inoltre sorprende la superficialità di Di Giorgi nell’assegnare le mini-deleghe “senza portafoglio” ed il ruolo di city manager non previsti, tra l’altro, dallo Statuto Comunale vigente.
Di Giorgi dovrebbe ricordare che le funzioni vanno assegnate sulla base di competenze comprovate con l’obiettivo di rendere più efficiente ed efficace l’azione amministrativa. Il criterio della “ricompensa” non rientra in questa dimensione della PA. Le mini deleghe rappresentano soltanto un inutile appesantimento delle procedure amministrative, non hanno alcun tipo di legittimazione legislativa e rischiano di gravare economicamente sulla precaria situazione finanziaria del Comune. Aspettiamo gli atti della Giunta Di Giorgi e non esiteremo a proporre istanza di ricorso davanti al TAR ed alla Corte dei Conti per segnalare e denunciare tutte le illegittimità e lo sperpero di denaro pubblico.
Gruppo Consiliare PD