Primo Consiglio: maggioranza già in difficoltà
Una maggioranza debole e già in difficoltà si è presentata oggi per la prima volta in Consiglio Comunale e alla città di Latina.
Dopo aver adempiuto alle prime formalità cerimoniali (convalida degli eletti e giuramento del Sindaco) ecco che quella che doveva essere un’altra formalità e cioè l’elezione del Presidente del Consiglio Comunale diventa un ostacolo imponente. L’assemblea dopo due votazioni in cui non si raggiunge il quorum necessario, ed un lungo dibattito sulla procedura di voto che secondo il gruppo PD non garantiva la segretezza dello stesso, elegge alla terza tornata elettorale Nicola Calandrini (PDL) che prende 19 voti contro i 10 di Nicoletta Zuliani (PD). 4 le schede bianche. Tra queste l’importante astensione del gruppo (3 consiglieri) di Città Nuove (la lista Polverini) che con dichiarazione del suo capogruppo Gianni Chiarato dice di non sentirsi rappresentata in giunta e quindi decide di non seguire le indicazioni della maggioranza.
A seguire vengono eletti all’unanimità Mansutti (PD) e Ripepi (lista Di Giorgi) come vicepresidenti del Consiglio e Cozzolino (PD), Fuoco (UDC) e Tontini (lista Di Giorgi) come segretari della presidenza.
Formalizzati i capigruppo, De Marchis (PD), Di Rubbo (PDL), Ripepi (lista Di Giorgi), Anzalone (UDC), Fabio Cirilli (lista Cirilli), Chiarato (Città Nuove).
La maggioranza decide di formare 3 Commissioni Consiliari (Bilancio, Ambiente e Lavori Pubblici) per lavorare immediatamente su questi temi che hanno scadenze urgenti, ma accoglie la proposta del gruppo PD che prevede che entro la metà di Luglio vengano formate tutte le Commissioni, e che vengano ridotte da 15 a 11, con 11 componenti ognuna invece che 13.
Il primo giorno di Consiglio vede dunque un’opposizione coesa ed agguerrita e una maggioranza già debole, che tra le altre cose assegna solo 7 assessorati su 9 e ha già diversi problemi al suo interno.