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Orti sociali in Via Ovidio: petizione online per chiederne la realizzazione

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Il consigliere del Partito democratico Alessandro Cozzolino ha avanzato la proposta al sindaco Di Giorgi per superare una volta per tutte il degrado dell’area proprio a ridosso del parco giochi realizzato grazie a un vecchio emendamento del Pd.

«Questa idea – spiega Cozzolino – permetterebbe la riqualificazione dell’area, consentirebbe un’interazione tra bambini, famiglie e anziani ed è inoltre realizzabile a costi modesti, considerato che per l’irrigazione degli orti si può sfruttare quella del parco vicino».

Gli orti sociali sono specifichi appezzamenti di terreno che il Comune mette a disposizione di cittadini in età pensionabile per la coltivazione per uso familiare.

«In quell’area si può cominciare a pensare a un modo diverso di vivere la città – aggiunge il consigliere Cozzolino –. Accanto all’intervento sociale se ne realizzerebbe uno di verde pubblico. Oltre all’incontro tra generazioni, i pensionati avranno la possibilità di riscoprire il rapporto diretto con la natura, in un’area ad alta densità abitativa».

L’idea è importante per quella zona che l’amministrazione dimentica spesso, considerato che gli interventi per reiterare la richiesta di sistemazione si susseguono di stagione in stagione.

«Nell’ottica del massimo rispetto per l’ambiente – conclude il consigliere del Pd Alessandro Cozzolino – si potrebbe pensare a favorire tecniche di coltivazione biologica che valorizzino la fertilità del suolo con la rotazione delle colture e a non impiegare concimi chimici, ma prodotti di compostaggio».

Già in molti, a poche ore dall’apertura della petizione online, hanno firmato.

Per sostenere la proposta avanzata dal Consigliere Comunale Alessandro Cozzolino e dal Partito Democratico di realizzare degli orti sociali nell’appezzamento di terra in Via Ovidio si può firmare la petizione sul sito https://www.change.org/it/petizioni/al-sindaco-di-latina-giovanni-di-giorgi-realizzazione-orti-sociali-in-via-ovidio

maggioranza? come perdere occasioni e vivere sereni

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“Per un imprenditore locale è impossibile contribuire volontariamente alla crescita della città perché manca il regolamento delle sponsorizzazioni”.

Alessandro Cozzolino, consigliere comunale del Partito democratico, ha raccolto la disponibilità di un imprenditore di Latina, favorevolmente impressionato dalle migliorie che si stanno apportando alla biblioteca, a mettere a disposizione in uso gratuito della Manuzio una fotocopiatrice, effettuarne la manutenzione e fornire le risme di carta. Il tutto naturalmente sponsorizzato dalla sua ditta.

“Il 12 giugno scorso – ricorda Cozzolino – avevo suggerito alla commissione commercio di redigere un regolamento per le sponsorizzazioni. Mi era stato risposto che la competenza doveva essere verificata con una domanda specifica al segretario generale. Oggi siamo tornati in commissione e non abbiamo ottenuto nessuna risposta”.

Il Comune di Latina è fuori norma dal 1998 quando la legge impose che ogni amministrazione si dotasse di un regolamento per disciplinare le sponsorizzazioni di terzi per iniziative organizzate dal Comune.

“Nella seduta di commissione commercio di oggi erano presenti oltre a quello del commercio, il presidente della commissione bilancio e patrimonio, quello della commissione strategica, quello della viabilità – conclude il consigliere Pd Alessandro Cozzolino – ho invitato tutti a trovare una soluzione condivisa e in tempi rapidi. Ma a quanto pare questa maggioranza preferisce perdere tempo piuttosto che stilare un documento che oltre a consentire al Comune di mettersi in regola, permetterebbe ai cittadini di contribuire al bene comune in maniera facile e concreta”.

Al via la biblioteca digitale: installati pc e tablet

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«Sono stati finalmente montati i pc e i tablet per la biblioteca digitale». Alessandro Cozzolino, consigliere comunale del Partito democratico, era stato il firmatario, esattamente un anno fa, dell’emendamento al bilancio comunale per la realizzazione della biblioteca digitale alla Manuzio di Latina. Praticamente l’unica proposta dell’amministrazione rispetto alle politiche giovanili.

«Oggi possiamo dire con soddisfazione che ci avevamo visto giusto – commenta Cozzolino – quella di Latina è una delle prime biblioteche digitali in Italia in una struttura comunale, possibile anche grazie al lavoro dei dirigenti Della Penna e Paniccia e a tutto il personale che ha mostrato grande disponibilità e apertura mentale verso un provvedimento innovativo come questo. Non sarà solo biblioteca digitale, ma una vera e propria sala internet dove sarà possibile per gli studenti navigare online gratuitamente».

Un passaggio fondamentale che consentirà di alleviare gli annosi problemi di spazio alla biblioteca di Latina e soprattutto permetterà a molte persone l’accesso ai libri che nei prossimi giorni saranno caricati sui pc e sui tablet.

«Adesso dobbiamo avere coraggio di guardare oltre – aggiunge il consigliere del Pd – e realizzare anche l’emeroteca digitale accompagnata da corsi di alfabetizzazione digitale. Il passaggio successivo sarà il miglioramento dei servizi della biblioteca, dando anche la possibilità di consultare supporti audiovisivi tramite accordi con la Latina Film Commission e l’Istituto Luce che incrementerebbero il patrimonio culturale a disposizione degli utenti della biblioteca Manuzio.

Sarebbe un modo democratico di accesso alle informazioni e più economico rispetto alla conservazione nel tempo delle risorse digitali».

Zingaretti attiva la spending review regionale

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Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha approvato, all’unanimità (42 voti a favore), laproposta di legge regionale n. 9 del 2013, d’iniziativa della Giunta, recante disposizioni in materia di riduzione dei costi della politica e di razionalizzazione della macchina amministrativa regionale. Approvati anche alcuni ordini del giorno, il voto sul provvedimento è arrivato alle ore 10 e 41, dopo un’ultima sessione di lavoro del Consiglio iniziata alle ore 20 e 25 di ieri e durata oltre quattordici ore. La Pl 9, nota anche come “collegato” alla Finanziaria 2013, è approdata mercoledì 19 nell’Aula consiliare, dopo tredici sedute e due audizioni in commissione Bilancio, con il seguente titolo: “Disposizioni urgenti di adeguamento all’articolo 2 del decreto legge 174/2012, convertito con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, in materia di riduzione dei costi della politica, nonché misure in materia di razionalizzazione, controlli e trasparenza della organizzazione degli uffici e servizi della regione.”. Il provvedimento è diventato legge dopo tre giorni e una notte di seduta del Consiglio regionale. Suddiviso in tre parti, si compone di 38 articoli. Dopo le dichiarazioni di voto e prima del voto finale, è intervenuto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “E’ un atto politico di grandissima rilevanza – ha dichiarato Zingaretti – che su una legge di assoluta importanza per questaistituzione ci sia addirittura l’unanimità dei consensi. Ringrazio l’aula per il lavoro svolto in queste settimane, per l’impegno e soprattutto per la qualità del confronto dalla commissione fino al Consiglio, non rinunciando dentro lo scontro a ricercare, se possibile, anche le occasioni per costruire insieme un progetto. Non ho problemi a dire che sono assolutamente convinto che il testo di Giunta è uscito da questo confronto consiliare assolutamente migliorato”. Zingaretti, presente durante tutto lo svolgimento dei lavori, era intervenuto anche nel corso dell’esame di uno degli articoli del provvedimento, il 34, con il quale si stabilisce il trasferimento del competenze e del personale dell’Agenzia di sanità pubblica direttamente alla Regione o alla Asl RM/E. Per il governatore del Lazio si tratta di “una delle maggiori innovazioni positive che abbiamo voluto mettere in campo. Urgente – ha detto Zingaretti -, perché urgente e drammatica è la situazione della sanità del Lazio, non solo nella parte dei suoi bilanci ma anche per gli esiti che sette anni di piani di rientro hanno prodotto all’interno del sistema sanitario regionale che soffre di gravissimi problemi che pagano in primo luogo i precari, i lavoratori e coloro che hanno bisogno di un sistema di difesa del diritto alla salute reale.”. “Il provvedimento che riguarda l’Asp – ha proseguito Zingaretti – si inserisce in una strategia molto innovativa che in questi cento giorni abbiamo voluto mettere in campo e che ci ha portato ad adottare provvedimenti molto radicali.”. Indennità e vitalizi Il capo I, “Misure di contenimento della spesa regionale”, contiene, nella prima sezione, disposizioni riguardanti i consiglieri regionali, gli assessori e i gruppi consiliari. Vi sono stabilite le indennità di carica e di funzione e i rimborsi spese di consiglieri e assessori e vi è fissato il tetto del loro trattamento economico: 11.100 euro lordi (7.600 euro d’indennità di carica più un rimborso spese per l’esercizio del mandato pari a 3.500 euro), anziché gli attuali 12.529 euro. Solo ai presidenti della Regione e del Consiglio regionale spetterà un’indennità di funzione, pari a 2.700 euro: il loro trattamento economico massimo non potrà superare i 13.800 euro. Vietato il cumulo delle indennità o emolumenti derivanti da più cariche. E’ confermata l’abolizione del vitalizio, già introdotta dalla finanziaria regionale 2012, per i consiglieri regionali a partire dall’attuale legislatura (art. 7). E’ esclusa l’erogazione del vitalizio al titolare o l’avente diritto all’assegno vitalizio o il titolare dell’assegno di reversibilità condannato in via definitiva per uno dei delitti che comporti l’interdizione dai pubblici uffici, per tutta la durata dell’interdizione. I fondi ai gruppi consiliari I gruppi consiliari dovranno predisporre un rendiconto sull’impiego dei fondi loro destinati da inviare al presidente della Regione. In caso di irregolarità nella rendicontazione, il gruppo consiliare decadrà dal diritto all’erogazione dei contributi con l’obbligo di restituzione delle somme ricevute (articolo 12). A decorrere dalla presente legislatura, anche i consiglieri regionali passeranno al trattamento previdenziale contributivo (art. 1 bis). I dati sui finanziamenti erogati a qualsiasi titolo ai gruppi consiliari saranno pubblicati su un’apposita sezione del sito istituzionale del Consiglio regionale del Lazio e saranno trasmessi alla Corte dei conti, alla Ragioneria generale dello Stato e alla Commissione per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti e dei movimenti politici istituita presso la Camera dei deputati. Altre disposizioni riguardano l’assegno in caso di sospensione del consigliere regionale (art. 5), la pubblicità e la trasparenza dello stato patrimoniale di consiglieri, assessori e componenti di organi amministrativi di enti pubblici dipendenti e società regionali (art. 6), lo stato giuridico degli assessori non consiglieri (art. 9). Il riordino degli enti e delle società regionali La seconda sezione del capo I della Pl 9 contiene norme sull’amministrazione regionale, le società e gli enti pubblici dipendenti. In attuazione della normativa nazionale in tema di spending review (dl 95/2012), si demanda alla Giunta regionale la predisposizione di una o più proposte di legge dirette alla razionalizzazione del sistema delle partecipazioni regionali. Tali proposte di legge potranno prevedere la messa in liquidazione degli enti considerati inutili con la contestuale ricollocazione e riqualificazione del personale. Anche in questo caso, è la normativa nazionale a dettare le regole: le società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione con un fatturato da prestazione di servizi a favore della Regione stessa superiore al 90 per cento dell’intero fatturato dovranno essere sciolte o alienate. Si tratta delle società che sostanzialmente non hanno mercato e che, secondo la normativa europea in materia di tutela della concorrenza, non dovrebbero più operare. Limiti ai compensi di manager e amministratori Una norma fissa il tetto ai compensi degli amministratori di enti e società regionali: non potranno avere un trattamento economico annuo omnicomprensivo superiore a quello del presidente della Regione (art. 22). La Pl 9 fissa anche un tetto massimo al “trattamento economico annuo onnicomprensivo di chiunque riceva a carico delle finanze regionali emolumenti o retribuzioni nell’ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo con la Regione”: non potrà superare il 60 per cento del trattamento economico annuale del primo presidente della Corte di cassazione, vale a dire non potrà essere superiore a 175/180 mila euro (art. 19). Inoltre, s’introduce il principio che la partecipazione agli organi collegiali di enti che ricevono in via ordinaria contributi dalla Regione debba essere onorifica. Qualora sia previsto, il gettone di presenza non potrà superare i trenta euro (art. 15). I compensi dovuti dalle società o dagli enti a quei dipendenti regionali che partecipano all’amministrazione o fanno parte di collegi sindacali di società o enti partecipati dalla Regione finiranno direttamente nelle casse regionali (art. 17). Ulteriori riduzioni alla spesa Non più del 20 per cento di quanto impegnato nel 2009 potrà essere speso per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza. Abolite le spese per sponsorizzazioni. Dimezzata la spesa annua per l’attività di formazione dei dipendenti regionali e per l’assunzione di personale a tempo determinato o con contratti di collaborazione. Altre disposizioni di questa sezione della Pl 9 riguardano tagli alle auto blu, alle spese per buoni taxi, la riduzione dei canoni passivi di locazione. L’istituzione del collegio dei revisori dei conti In ottemperanza della normativa nazionale in materia di stabilizzazione della spesa pubblica, in particolare del decreto legge 138/2011, tutte le regioni devono dotarsi di un collegio dei revisori dei conti. Il capo II della Pl 9 ne stabilisce l’istituzione nella Regione Lazio e ne regola il funzionamento. Quale organo di controllo interno e di vigilanza, il collegio dei revisori dei conti avrà il compito di vigilare sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell’ente, in raccordo con le sezioni regionali della Corte dei conti. Ne faranno parte tre membri effettivi più due supplenti, scelti mediante estrazione da un elenco i cui iscritti devono possedere la qualifica di revisori legali, così come è definita dalla normativa nazionale e comunitaria, ed essere in possesso di specifica qualificazione professionale in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria anche degli enti territoriali. Chiudono la Pl 9 gli articoli di rito sull’abrogazione di norme precedenti e sull’entrata in vigore: il provvedimento sarà in vigore dal giorno dopo la pubblicazione sul Burl.

Ansa

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