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Caro Bersani ti scrivo…

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. In Uncategorized

Ecco la lettera che un ragazzo di 22 anni ha scritto al segretario del PD Pierluigi Bersani. Io faccio mia ogni singola parola.

“Caro Segretario Bersani,

scrivo a Lei perché la ritengo una persona saggia ma soprattutto una persona per bene.

Ho 22 anni e sono il coordinatore di un Comitato Giovani per Matteo Renzi. Non voglio parlare di idee e di programmi, di rottamazione o di persone attaccate alla poltrona. Sono argomenti che oggi non mi interessano, perché stasera c’è qualcosa che va oltre.

Le voglio raccontare la breve storia di otto ragazzi. Hanno un nome, ognuno diverso: si chiamano Giacomo, Francesca, Lorenzo, Francesco, Vanni, Edoardo, Giovanni e Lorenzo. Mi hanno avvicinato qualche settimana fa, chiedendomi di fondare tutti assieme un Comitato per le primarie del centrosinistra, a sostegno di Matteo Renzi. Inizialmente avrei voluto non coinvolgerli, lasciarli stare da una parte, con il timore che la politica, con questi chiari di luna, potesse bruciarli o comunque in qualche modo deluderli.

Poi, ripensandoci e confrontandomi con altri più grandi di me, abbiamo pensato di provare a introdurli alla politica. Abbiamo pensato che – forse – queste primarie potevano essere un’occasione per avvicinare questi giovani all’interesse per il Bene Comune. In fondo a me hanno insegnato che la politica è il modo più bello di mettersi a servizio delle nostre comunità, l’azione più nobile che un cittadino possa compiere verso qualcuno diverso da sé. Ho pensato che fosse un’opportunità per loro per sentirsi “un po’ più cittadini” e per la politica di trovarsi un po’ più vicina a loro. Non sto facendo un calcolo di voti, nell’ottica della candidatura di Matteo Renzi. Questi ragazzi e queste ragazze sono Persone, prima ancora che Voti.

Stasera, appena appresa la notizia, ho sentito l’amaro in bocca pensando che dovrò informarli domani – se nessuno l’avrà ancora fatto – che non potranno scegliere il loro prossimo Presidente del Consiglio. Perché, ricordiamocelo, qui non stiamo contando dei numeri, stiamo chiedendo a delle Persone di esprimere una scelta. Loro, a differenza di altri in passate occasioni, non avranno la possibilità di scegliere il loro capo del Governo.

Ebbene, caro Segretario Bersani, oggi il nostro Partito Democratico ha perso una grande occasione. L’occasione di svegliarsi a primavera e sentire un giovane sedicenne dire “Anche io ho scelto il mio Presidente del Consiglio”. Tuttavia non sarà questo il male peggiore: sceglieremo noi un po’ più grandi il nostro e il loro Presidente, come d’altro canto prevede la nostra Costituzione.

Il vero rammarico, per il nostro Partito Democratico, è aver perso la grande chance di avvicinare questi giovani alla politica da protagonisti veri. Da attori diretti che, nel loro piccolo, tentano di partecipare attivamente alla scelta del proprio futuro. Giacomo, stamani, mentre facevamo volantinaggio, studiava un modo per buttare giù un semplice volantino: voleva spiegare ai suoi compagni di scuola che anche loro avrebbero potuto votare. Come spiegheremo loro, adesso, che non è più il loro turno, che le regole sono cambiate e che il loro segno di matita non sarà più esprimibile? Se Lei si ricorda l’emozione della prima volta che è entrato in una cabina elettorale, forse non sarà così semplice motivargli tutto questo con serenità. Io ho iniziato a votare pochi anni fa e ancora oggi, ogni volta che prendo la matita in mano, inizio a tremare dalla trepidazione.

Questa è l’occasione per rinnovare la nostra classe dirigente, siamo tutti d’accordo ormai. Ma questa era, ancora di più, la grande occasione per rinnovare la nostra partecipazione sui territori, nelle singole realtà. Le primarie potevano essere lo strumento per raccontare – a qualcuno forse per la prima volta – che la politica è una cosa meravigliosa, che insieme possiamo progettare il futuro di questo paese.

Ecco, caro Segretario Bersani, domani inviterò ognuno di questi ragazzi a rinnovare il proprio impegno in queste settimane. E soprattutto li inviterò a perseguire il gravoso e meraviglioso percorso della formazione politica. Se qualcuno però mi manderà a quel paese, dicendomi che il Partito Democratico l’ha escluso e quindi deluso, non avrò più nessuna legittimità nel rinnovargli ancora quell’invito.

Avremo così forgiato una nuova germogliante generazione di Giovani Delusi Democratici.

Non mi sembra proprio l’obiettivo iniziale delle nostre gloriose Primarie.”

Cultura e sport: si dimetta il presidente della commissione e il sindaco nomini un assessore

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. In Uncategorized

«Chiediamo che il Presidente della commissione cultura rassegni le sue dimissioni e che il Sindaco rinunci alla delega per la cultura e lo sport e la assegni a una persona capace a gestire questo importante settore». I consiglieri comunali del Partito democratico Alessandro Cozzolino, Omar Sarubbo e Nicoletta Zuliani intervengono sul gigantesco fallimento della governance della politiche culturali a Latina, che in questi giorni vive il suo apice nel fatto che la Commissione Cultura non viene più convocata dal Presidente Angelo Tripodi

«Dall’inizio della consiliatura abbiamo sempre avuto un atteggiamento responsabile e propositivo – ricorda Nicoletta Zuliani - nonostante la mancata nomina di un assessore alla cultura e sport non fosse un segnale incoraggiante. È passato quasi un anno e mezzo e ci sentiamo in dovere di denunciare la totale assenza di politiche per la cultura».

«L’assenza di un bando per assegnare i contributi alle associazioni culturali- spiega nel dettaglio Omar Sarubbo - impedisce di promuovere gli operatori del territorio seguendo rigorosi criteri di trasparenza, rotazione e merito e perpetua invece un modello arbitrario e iniquo di assegnazione dei fondi».

Ma c’è di più.

«La tendenza alla privatizzazione dei servizi teatrali favorisce gli interessi economici di qualcuno a discapito dei professionisti pontini e della collettività – continuano i consiglieri del Pd -. I tanto sbandierati progetti per il nuovo palazzetto e lo stadio sono solo fantasie. I soldi della Regione Lazio per la realizzazione dell’Auditorium casa della musica sono andati persi».

«Tripodi aveva annunciato le sue dimissioni se non fosse cambiato il bando per la stagione teatrale – aggiunge Alessandro Cozzolino - ma alle parole non sono seguiti i fatti. Quando si è riunita, inoltre, la commissione ha potuto farlo grazie al Partito democratico,  senza cui non si sarebbe raggiunto il numero legale. Manca totalmente il progetto di sviluppo culturale della città da parte di questa maggioranza che vive alla giornata».

Insomma un enorme fallimento sulle politiche per la cultura.

«Noi abbiamo atteso il tempo che ci è stato chiesto e non abbiamo mai fatto mancare, in questo periodo, le nostre critiche ma anche le nostre proposte – concludono i consiglieri del Partito democratico -. Ora il tempo è scaduto e la città non può più attendere. Chiediamo dunque che il Presidente della commissione cultura si dimetta e che sia nominato un assessore alla cultura e allo sport a chi è capace di gestire questo importante settore»

Latina ambiente: solo giochi di potere a danno dei cittadini

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«La città è sporca e la gestione della Latina ambiente non funziona, ma la maggioranza se ne accorge solo oggi per una mera questione legata a spartizioni di potere che si riverberano in provincia dopo quanto accaduto alla Regione Lazio». Un’analisi spietata quella del consigliere comunale del Partito democratico Alessandro Cozzolino che torna a chiedere di discutere in commissione ambiente dei controlli che l’amministrazione compie sui servizi resi dalla Latina ambiente.

«Un ordine del giorno che abbiamo presentato dieci mesi fa – spiega Cozzolino – che abbiamo reiterato e sollecitato in diverse occasioni, ma che questa maggioranza, per motivi che appaiono strumentali, continua a ignorare impedendoci anche di svolgere il nostro ruolo».

Ora il caos legato alla società dei rifiuti dipende, secondo il consigliere del Pd, da giochi di potere interni che non fanno bene alla città.

«Quando in consiglio comunale sostenevamo lo scioglimento della Latina ambiente – ricorda Cozzolino – la maggioranza ha salvato la società garantendo un cambiamento di rotta che non c’è mai stato. Anzi, le criticità sono diventate vere e proprie emergenze perché più che a una gestione seria e corretta del servizio si pena a spartizioni di poltrone»

Già in passato il Partito democratico si  è rivolto al prefetto per chiedere che la maggioranza garantisse il normale svolgimento dell’attività amministrativa compreso e tutelato il ruolo dell’opposizione.

“Diciamo basta ai giochi di potere interni a questa maggioranza di centrodestra – conclude Cozzolino –. Rinnoviamo la richiesta di rispondere alle nostra istanze, come prevede la legge. Per discutere del bene della città e dei cittadini».

PD: Mobilitazione per andare subito al voto nel Lazio

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Presidio democratico, mercoledì 17 alle 17, in piazza della Libertà per chiedere che il Lazio torni al voto.

Ecco la lettera del segretario regionale del PD, Enrico Gasbarra:

“Care democratiche, cari democratici, 

permettetemi di rivolgere a tutti noi un sincero augurio per l’anniversario della nascita del Partito Democratico. Il 14 ottobre del 2007 milioni di italiani hanno dato forza, testa e gambe ad un sogno che in questi anni, non senza difficoltà, sta diventando realtà.

Il sogno di chi ha creduto che la storia avrebbe fatto incontrare donne e uomini, giovani e nuovi italiani in una grande straordinaria piazza riformista e democratica per iniziare tutti insieme un nuovo cammino: cambiare il nostro Paese.

In questi cinque mesi, alla guida del Partito Democratico del Lazio, e lo dico con profondo orgoglio, ho conosciuto un partito vivo, orgoglioso dei propri valori, determinato, unito e guardando alle amministrative di maggio, anche capace di offrire proposte di governo locale vincenti.

Un PD che contrariamente a certe rappresentazioni, a certe forzature, è fiero delle culture, delle radici da cui ha preso vita, e che in queste settimane è tornato a guardare avanti, senza divisioni, col coraggio delle proprie idee, ma anche con la consapevolezza dei propri limiti.

In questi mesi ho incontrato tantissimi di voi, ho letto migliaia di messaggi, di mail, e ho sempre, sempre ricevuto forza, energia, incoraggiamenti, non senza critiche, che avevano un grandissimo e lungo filo che li univa tutti: l’amore per il PD, la voglia di partecipazione, l’amore per la vita della propria città, del proprio comune, del quartiere.

Ho sentito da subito la grande responsabilità di guidare un Partito così dinamico, grande, ma fermo sulle gambe.

Proprio oggi colgo l’occasione per ringraziarvi, di cuore, uno ad uno, perché non mi avete mai fatto sentire solo. Ma non basta.

In queste ultime settimane, in particolare, abbiamo letto e assistito a fatti gravi, gravissimi che hanno coinvolto la Regione Lazio, la giunta Polverini e una destra al tramonto, piegata dal degrado etico e politico, incapace quando chiamata alla prova di governo.

Il PD, anche grazie alle vostre sollecitazioni, ha saputo agire e reagire a testa alta, ha saputo mettere in moto gli anticorpi politici e democratici per archiviare una drammatica pagina di mala-politica che ha umiliato la Regione e tutti i cittadini del Lazio, già colpiti da una crisi gravissima che questa destra è riuscita – se possibile – a rendere più pesante e amara. Il mio appello per un ‘elettroshock politico’ e quindi le dimissioni dei consiglieri regionali Pd, sono stati determinanti per le dimissioni di Renata Polverini.

Non c’è dubbio però che quanto accaduto in Regione chiama anche noi ad un grande rinnovamento, che rimetta ordine nella nostra piramide di valori, in cui spirito di servizio, etica e sobrietà devono essere la base su cui far crescere il PD.

In questi giorni dagli iscritti, da tanti amici che guardano con affetto al Pd, da molti Circoli ho ricevuto e ricevo consigli, indicazioni, sulle scelte che il Pd dovrà compiere. Sollecitazioni e ammonimenti che sarà mio compito raccogliere e portare all’attenzione della Segreteria e quindi in Direzione e in Assemblea. Insieme, all’interno di questi organi, decideremo la linea politica, le alleanze e le candidature.

Oggi, però, chiedo a tutti di fare gli straordinari. Chiedo a tutti, ad iniziare dagli eletti in Parlamento, di affrontare con la massima determinazione la battaglia delle battaglie: mettere fine ad una vera emergenza democratica che non ha precedenti e scendere in piazza a difesa del sacrosanto diritto al voto, unico strumento per mettere fine ad una pagina vergognosa ed aprire subito una nuova stagione di buona politica. Una stagione in cui il PD, spendendo una risorsa preziosa come è il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti sarà, insieme alle altre forze democratiche, protagonista del cambiamento.

‘Diamo un nome al cambiamento’ avevo scritto nel mio Programma per le primarie a segretario del Lazio. Dopo cinque mesi con voi, sono ancor più convinto che possiamo vincere questa sfida, anzi che abbiamo la responsabilità, il dovere di vincerla non soltanto in vista delle prossime importantissime sfide elettorali, ma soprattutto per governare ed essere protagonisti di un cambiamento difficile, ma profondo che deve innanzitutto portarci fuori dalla crisi.

Per questo vi chiedo, di fronte a questa emergenza democratica e istituzionale che è prioritaria e prescinde dalle legittime aspettative personali di ognuno di noi, di offrire il vostro contributo perché proprio dalla Regione possa partire la ricostruzione della nostra comunità.

Vi chiedo di scendere in piazza, dal 17 ottobre, per difendere il diritto costituzionale, che non può essere oggetto di alcuna mediazione o compromesso, della sovranità popolare. Un diritto assoluto che la destra sta gravemente violando, nel disprezzo della dignità delle istituzioni,  e delle leggi fondamentali del nostro vivere civile.

Vi chiedo di mettere in campo le energie, la coscienza civica e lo spirito degli ‘indignados’ per la Democrazia che non può essere calpestata da nessuno. Lo dobbiamo ai nostri giovani, lo dobbiamo ai nostri nonni che hanno lottato per un Paese veramente democratico, per un Paese veramente libero, veramente solidale.” 

Enrico Gasbarra

Ansa

SKY TG24

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