Cozzolino (PD): “il gruppo del Partito Democratico ha firmato la Mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Michele Nasso a seguito delle dichiarazioni effettuate dopo gli attentati incendiari e la sparatoria al centro di Latina. Lui ha definito gli episodi come “bravate”. Per noi è inaccettabile e per questo chiediamo al sindaco Di Giorgi una revoca della sua delega da assessore”.

“Oggi presenteremo, a nome del Partito Democratico, una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Michele Nasso per le sue dichiarazioni dannose per l’immagine dell’intera città.

Siamo stati grati a Mario  Martone per avere messo in scena, un paio d’anni fa, “Operette Morali” di G.Leopardi, un’operazione e uno spettacolo coraggiosi, egregi ed encomiabili (e così pure il successivo  “Serata a Colono”, della Morante). Attendiamo con trepidazione “Il  favoloso Giacomo”, il film che  lo stesso Martone ha realizzato sul  genio italo-recanatese. Nell’imminenza dell’uscita del film leggiamo, confortati, di un Leopardi finalmente riconosciuto o riscoperto –si spera dal grande pubblico- come il più moderno tra i moderni. Personalmente non abbiamo mai avuto dubbi in proposito avendolo associato (insegnato), fin dall’inizio degli ’70, ad autori del calibro di Calvino, Pasolini, Montale.

Cozzolino (PD): “era il 22 luglio scorso quando presentai una richiesta ufficiale agli uffici comunali. Il mio scopo è quello di capire quanti contributi siano stati dati, a quali società e quale criterio viene utilizzato. Da quel giorno non ho ancora ricevuto alcuna risposta e la questione non appare chiara”.

“Il comune di Latina quanti soldi spende per sostenere le società e le associazioni sportive della città? Quanti soldi pubblici vengono destinati a questi obiettivi? E soprattutto quali sono i soggetti che dall’inizio del 2013 ad oggi hanno beneficiato di questi aiuti? E per quale entità?”. Queste sono le richieste fatte da Alessandro Cozzolino, capogruppo del Pd in consiglio comunale di Latina agli uffici competenti.

Abbiamo rivisto ieri sera (in televisione) “Morte a Venezia”(1971) di L. Visconti. Pregevole film estetico-letterario; grande lezione sul Decadentismo europeo che solo un regista sensibile, di raffinata e profonda cultura quale è stato – e rimane – Visconti  poteva realizzare (per non parlare di un altro suo capolavoro, “Ludwig”, recentemente trasmesso). Fedele e insieme personale trasposizione de “La morte a Venezia ”, il lungo racconto (più che romanzo) scritto da T.Mann nel 1912. Ci chiediamo ancora oggi perché Visconti abbia tolto al titolo originario l’articolo (ted. Der), che determina la morte, appunto, trattandosi di una morte “estetica” e non accidentale. Rivedendo il film ci è tornato alla mente uno degli intellettuali, poeti e artisti contemporanei più arguti ed intelligenti, Guido Ceronetti, del quale recentemente abbiamo letto un articolo per noi confortante e al tempo stesso disarmante: Confessione di uno scrittore semifallito sul degenerare della lingua. “Com’è possibile che importanti giornali seguitino a traslitterare la notissima parola araba  al-qàida (la Base), come al-Qaèda, che è pronuncia perfettamente folle?….La perdita di lingua, spregevolmente prostituita all’angloamericano, resa astrazione immonda dall’abbandono della scrittura manuale….”(La Repubblica, 13.07.14).