LEOPARDI, CHI ERA COSTUI?
Abbiamo letto sempre con interesse e condivisione, sul Corriere della Sera, gli articoli-interventi di Ernesto Galli della Loggia; non ci aspettavamo di essere delusi dall’insigne editorialista, professore e studioso di Scienze Politiche. Ci riferiamo al suo intervento (9 aprile) umorale, estremo, forse un po’ “gruppettaro” in occasione dell’uscita de “Il giovane favoloso” di Mario Martone in Francia nonché sulla interpretazione, a suo dire, fasulla o contraffatta che il regista ha data di Leopardi, quindi, della cattiva immagine dell’Italia consegnata ai cugini francesi. Discettando sulla vera “identità” poetico-letteraria del grande recanatese da (saccente) critico/studioso della letteratura dell’ultim’ora. Avanzando il dubbio, in forma di domanda retorica, se Martone abbia mai sentito parlare, per caso, di “un tal De Sanctis”. Inducendo noi, di rimando, a dubitare che sia lui, invece, a non aver compreso né (il vero) Leopardi né De Sanctis.