Una città perennemente di serie B. Di G. Maulucci
“Aufstieg und fall der Stadt Mahagonny” (Ascesa e rovina della città di Mahanonny) è il titolo di una delle opere più belle -testualmente e musicalmente- di B. Brecht, anno 1929. Mahagonny è una città immaginaria, una specie di paese di bengodi dove tutto è ammesso; un pantano di corruzione e prostituzione varia, dalle puttane di mestiere ai puttanieri, dai camorristi ai truffatori di ogni risma. Brecht, da autentico tedesco, era un attento lettore della Bibbia e quindi non poteva esimersi dal far precipitare sulla capitale del vizio (Mahagonny) la dura punizione biblica. L’opera ci veniva in mente a proposito della perdita dell’ultima occasione sportiva –la serie A- di Latina. Che in fatto di iniquità, traffici e malaffare non è che una delle tante città italiane (tutte?), magari con qualche sottrazione per merito delle (insolite) persone perbene ovunque perdenti. Riflettevamo proprio sul progresso sociale, umano e politico della città negli ultimi decenni, sempre in bilico tra una resistibile, presunta “ascesa” e una costante, avvilente “caduta” in stagnante palude. Da più parti, infatti, ci si continua a chiedere perché mai questa città, dopo il consolidato “rodaggio”(città di fondazione), stenti a decollare nonostante le tante energie positive giovani e meno giovani, le professionalità e gli affermati talenti; le iniziative pregevoli e siti ambientali o urbani sicuramente attraenti.