UN PRESIDENTE IN GRISAGLIA
L’elezione del dodicesimo Presidente della Repubblica offre il destro per una sintesi non solo del circo Italia, ma anche delle analisi, delle critiche, premonizioni o “profezie” da ogni parte avanzate, dall’entrata in scena di Renzi-Napolitano fino alla prima quadratura del cerchio siglata Renzi-Mattarella. Dando per scontati fatti e fattacci di cui tutti oramai sono a parte, ci piace precisare subito che fin dall’inizio, pur manifestando le nostre perplessità sul personaggio Renzi, abbiamo individuato in lui l’uomo d’ azione, colui che finalmente avrebbe potuto se non altro arginare Berlusconi e pensare realmente al cambiamento. Di non avere mai avuto dubbi, fin dal loro primo apparire, sulla scellerata comparsa e affermazione di Grillo e Casaleggio e la conseguente acclamazione a semi furor di popolo del movimento. Di non giustificare, oggi, la volgarità e la demagogia degli stessi, i guasti ed incidenti comportamentali e antiistituzionali neppure in virtù di un pur ammissibile effetto positivo (provvidenziale?): lo scossone provocato nella gora stagnante dell’apparato politico.