LA BUONA SCUOLA: IL SOGNO IMPOSSIBILE DI RENZI (“L’UOMO CHE RIDE”)
Dopo quarantaquattro anni nella scuola (come docente e dirigente), sappiamo di che cosa parliamo. Proprio per questo continuiamo a professare il nostro scetticismo sorridendo ed irridendo alla tanto reclamizzata “buona scuola”. Non fosse altro perché continuiamo a constatare che si persiste ad affidarne il governo, i rattoppi, le pianificazioni ministeriali a quanti di essa poco realmente conoscono se non in modo orecchiato o approssimativo. Sorridiamo nel sentire annunciare: più Arte, Musica, Diritto; più potere ed autonomia ai presidi/dirigenti; più autonomia nei programmi e nella didattica; più controllo dei docenti ( non pochi in-docenti); non più aule “pollaio”; più cultura. Per un paese come il nostro, che della cultura ha fatto carta straccia, quest’ultimo obiettivo sembra davvero risibile.