“SAN GIOVANNI DECOLLATO”
Il celebre dipinto del Caravaggio, che gli fece guadagnare l’onorificenza dei Cavalieri di Malta (dove si trova la tela), è un paragone troppo illustre rispetto al personaggio di riferimento, il sindaco Giovanni Di Giorgi, sfiduciato dal Consiglio Comunale di Latina (PD, Forza Italia), ma basti a rendere l’idea. Sotto certi aspetti si prova per lui un sentimento analogo a quello provato per il Don Abbondio manzoniano, un sentimento misto tra la riprovazione e l’indulgenza per la sua debolezza, il suo essere e non essere. A dire il vero, all’origine, egli non era molto convinto di mollare la Regione per candidarsi a sindaco. Berlusconi, la Polverini lo forzarono e sponsorizzarono con forza. Lui cedette divenendo inevitabilmente un vaso di coccio tra le proverbiali botti di ferro. Né trionfante né consapevole si avventurò illuso di poter navigare a vista in acque tempestose ed avvelenate. Evidentemente è stato travolto dalla sua im-becillità (etimologicamente in=non-baculum=bastone: senza bastone, dunque, malfermo), dalla sua scarsa cognizione politica.