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fusti tossici e differenziata il PD chiede spiegazioni

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Su richiesta del consigliere comunale del Partito democratico Alessandro Cozzolino in commissione ambiente si discuterà della discarica di Borgo Montello e della raccolta differenziata in due distinti punti all’ordine del giorno. Il primo riguarda la richiesta di un report sullo stato di avanzamento dei lavori di scavo nel sito S0, il primo invaso utilizzato per la discarica dei rifiuti a Borgo Montello.

“Da anni i cittadini, soprattutto quelli delle aree attigue alla discarica – commenta Cozzolino – aspettano di conoscere la verità. Noi volgiamo verificare che ciò che si annuncia poi si faccia realmente per far sì che non sia solo una questione di propaganda”. La seconda proposta di Cozzolino riguarda la raccolta differenziata, in particolare il consigliere chiede di conoscere lo stato della raccolta dopo l’inserimento dei nuovi cassonetti nel centro storico voluto dal Comune di Latina. “Vogliamo capire – dice il consigliere – se la strada intrapresa dall’amministrazione è quella corretta. Bisogna verificare l’eventuale aumento o diminuzione della percentuale dei rifiuti differenziati con l’introduzione dei cassonetti per migliorare il servizio”. La seduta di commissione ambiente nella quale verranno discusse le due proposte è in calendario mercoledì trenta maggio.

Licenze commerciali: il Ministero richiama Latina

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«Sulla vicenda delle licenze commerciali bloccate abbiamo scritto al Ministero dello sviluppo economico che ha chiesto al Comune di Latina di fornire elementi chiarificatori della situazione». Alessandro Cozzolino, consigliere comunale del Partito democratico e da poco nominato componente della commissione commercio, ha ottenuto risposta da Gianfrancesco Vecchio, direttore generale del dipartimento impresa e internazionalizzazione del ministero dello sviluppo economico in merito al mancato rilascio da parte del Comune di Latina delle licenze per aprire bar o altre attività di ristorazione motivata con la mancanza del piano per il commercio.

«Il ministero è stato chiaro – spiega Cozzolino –: bloccando le licenze per bar e ristoranti il Comune di Latina viola la legge che invece, in base al principio costituzionale della tutela della concorrenza, promuove l’assetto libero del mercato secondo condizioni di pari opportunità. Un intendimento che va a favore di tutti: consumatori ed esercenti».

E invece, al contrario di quanto accade anche negli altri centri della provincia di Latina, nel capoluogo chi vuole aprire un’attività è costretto a pagare cifre esorbitanti per comprare una licenza. Che dovrebbe essere invece un normale diritto garantito a tutti i cittadini.

Nella nota de ministero, infatti, si legge: «Con particolare riferimento al settore della somministrazione di alimenti e bevande l’articolo 64, comma 3 del decreto legislativo 59 del 2010 introduce un sistema di programmazione che impedisce alle amministrazioni di adottare misure regolatorie che incidano direttamente o indirettamente sull’equilibrio tra domanda e offerta consentendo interventi limitativi esclusivamente collegabili alla tutela dei valori di rango equivalente al principio di libera iniziativa economica tra i quali in ogni caso non può farsi rientrare la salvaguardia di una quota di mercato in favore degli esercizi esistenti».

«Le scuse accampate dalla maggioranza – dichiara ancora il consigliere – non stanno in piedi: il Comune deve mettersi in regola».

Come anche richiesto dal Ministero.

«In commissione commercio – conclude Alessandro Cozzolino – il Partito democratico lavorerà affinché il Comune di Latina  sul tema delle liberalizzazioni si sintonizzi con la legge. Opereremo perché si recuperi in breve tempo il gap che l’atteggiamento protezionistico della maggioranza ha creato tra Latina e il resto di Italia».

Il PD: “basta strisce blu, rescindere il contratto si può”

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“Il Comune non sottoscriva nessun contratto con Urbania Multiservizi prima di aver sentito il parere dell’avvocatura richiesto in via cautelativa per tutelare l’amministrazione e tutti i cittadini. Nel contempo si rescinda immediatamente il contratto con il Consorzio Urbania Vivere la città per il palese mancato rispetto del contratto e la gestione arbitraria del rapporto”. Questi i suggerimenti del Partito democratico su una vicenda complessa come quella portata oggi dai consiglieri del Pd Fabrizio Porcari, Alessandro Cozzolino e Aristide Carnevale in commissione mobilità.

Nel febbraio 2010 il Comune ha firmato il contratto per 5 milioni di euro con il Consorzio Urbania Vivere la città per la gestione dei parcheggi a pagamento per la città di Latina e per la marina. L’aggiudicatario dell’appalto avrebbe dovuto versare per garanzia una cauzione pari al 10% dell’importo della base d’asta, in questo caso dunque 500mila euro.

“Urbania ha invece depositato una polizza fideiussoria di soli 173mila euro – dichiara Porcari – e questo sarà l’oggetto di un quesito che porremo all’avvocatura del Comune perché riteniamo che questa procedura non sia a norma di legge e sia quindi doveroso rescindere il contratto”.

Dopo la notizia (per la quale si attendono conferme) sull’interdittiva antimafia della Prefettura di Napoli (per verificare contiguità della società con ambienti criminali), il Consorzio Urbania ha venduto tutto a una nuova società, la Urbania Multiservizi.

“Ma il Comune deve ancora decidere se la nuova società ha tutti i requisiti necessari per svolgere il servizio e se la vendita si può fare -  spiega Cozzolino -. Ma intanto, senza ancora un contratto, Urbania Multiservizi sta già riscuotendo, svuota i parcometri e versa al Comune. Anche su questo argomento porremo un quesito all’avvocatura”.

Il Consorzio inoltre ha ceduto alla Urbania Multiservizi il debito di oltre 500mila euro che aveva nei confronti del Comune: quindi ogni mese il Comune deve riscuotere una rata secondo il piano di rientro del debito più l’agio previsto dalla gestione della sosta a pagamento.

“Urbania Multiservizi paga però solo la rata del piano di rientro ereditato dal Consorzio – aggiunge Carnevale – ma da novembre 2011 non paga l’agio e per ogni giorno di ritardo la penale che il Comune dovrebbe riscuotere è di 100 euro”.

La dirigente del settore, presente oggi in commissione, ha spiegato che Urbania multi servizi ha intenzione di pagare l’agio solo quando sarà firmato il contratto.

“Per noi questo è un ricatto – dichiarano ancora i consiglieri comunali – se hanno paura di perdere i soldi qualora non fosse firmato il contratto, perché pagano le rate del debito?. Abbiamo calcolato che le penali dovute da Urbania al Comune dal giorno in cui il Partito democratico ha sollevato la questione ammontano a circa 400mila euro. Soldi che non si possono riscuotere dalla fideiussione perché di importo inferiore. E su questo lasciamo la parola all’avvocatura”.

“L’amministrazione – conclude Porcari – lascia che il settore viabilità e mobilità sia sottodimensionato come asserito dalla stessa dirigente. Un settore che non ha nemmeno un assessore, in quanto la delega è rimasta nelle mani del sindaco Di Giorgi. Invece di giocare con i dirigenti come fossero pedine spostate in base alla simpatia, dovrebbe intervenire su un settore strategico della città e non tergiversare più sulla ‘questione Urbania’. Da sei mesi chiediamo di rescindere un contratto violato più volte dalla società che gestisce i parcheggi a pagamento a Latina”.

Servizi sociali: la legge Forte è preoccupante

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«La civiltà di una città di vede quando riesce a dare aiuto ai più deboli», Alessandro Cozzolino, consigliere comunale del Partito democratico, commenta così la Proposta di Legge n.226 dell’assessore Aldo Forte sul riordino delle Politiche sociali contro la quale si appresta a presentare una mozione in consiglio comunale Una legge che qualora fosse approvata vedrebbe in primo luogo un forte indebolimento del ruolo dei Comuni nella gestione dei servizi sociali.

«Si tratta di un vero e proprio smantellamento definitivo del distretto socio sanitario – commenta Cozzolino -, che invece a oggi rappresenta un’area territoriale di riferimento e un punto strategico della rete dei servizi alla persona e alla famiglia». La vicenda dei senzatetto che ha visto protagonista in negativo il Comune di Latina è emblematica di come non si possa liquidare un sistema così complesso con un solo assistente sociale ogni 10mila abitanti come vorrebbe la legge Forte. «È ormai ovunque considerato acquisito che il parametro minimo sia di un assistente sociale ogni 3-5mila abitanti – dice il consigliere comunale – , la proposta di legge invece non tiene conto della particolarità del territorio e dei cittadini in difficoltà». Il punto più critico è quello costituito dall’opera di centralizzazione e controllo che la Regione Lazio avrebbe sul sistema socio sanitario attraverso l’obbligatorietà, da parte dei consorzi OASI, di nominare i direttori generali da un albo regionale e la facoltà da parte della stessa Regione, in caso di mancato accordo tra i comuni consorziati, di provvedere direttamente alla nomina. «La nomina di 12 nuove direzioni generali per governare un servizio, oggi assegnato a Comuni e distretti – conclude Cozzolino – produrrà un aumento dei costi della burocrazia a fronte di una riduzione delle risorse per i diritti di cittadinanza dei soggetti più deboli. È importante che anche il Comune di Latina si impegni per rimandare al mittente la proposta di legge. Il Partito democratico è fortemente critico su tale proposta e ha iniziato da tempo una campagna di mobilitazione e di ascolto delle istituzioni e delle numerose associazioni che operano in questo settore, confermando il proprio giudizio negativo».

Ansa

SKY TG24

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