L’Ong L.V.I.A. di Torino (Lay Volounteer International Organization) , l’Ong AMU (Azione Mondo Unito) del movimento dei focolari e l’associazione Mutamenti Onlus di Latina promuovono la prima “Festa dell’Intercultura”, Sabato 4 Giugno 2011 presso l’aula magna dell’Istituto Pedagogico Manzoni. Nel pomeriggio, dalle ore 15 alle ore 19 e 30, si svolgerà una festa concepita come ideale conclusione del progetto di educazione nelle scuole “Kausò Kosà giovani e intercultura”, patrocinato dall’Lvia e ideato da Mutamenti Onlus, avente il fine di sensibilizzare sui temi fondamentali come l’ integrazione culturale, la gestione dei conflitti, la globalizzazione, l’ambiente. Al progetto hanno aderito 15 classi degli istituti superioriManzoni, Marconi e Majorana che sono state invitate a partecipare alla festa. La giornata è anche il momento conclusivo del “progetto Africa” dell’AMU, che ha impegnato alcuni studenti del liceo scentifico E.Majorana in attività di raccolta fondi per un centro nutrizionale in Uganda . L’evento consisterà in diversi momenti: una mostra sul Magreb curata dall’Archivio Immigrazione di Roma presentata da Massimo Ghirelli, fondatore e responsabile dell’Archivio; la presentazione di alcuni lavori prodotti da tutte le classi superiori coinvolte nel progetto Kausò Kosà: giovani e intercultura; infine l’esibizione di un gruppo musicale, genere world music, proveniente da Roma e chiamato “Migg Band” (i componenti di Migg band sono per metà provenienti dall’Africa). In rappresentanza delle istituzioni interverranno Fabio Bianchi, Assessore alle politiche sociali della Provincia di Latina, e Stefania Krilic, Responsabile dei servizi sociali del Comune di Latina.

La giornata ha come scopo principale la sensibilizzazione riguardo al temi dell’Intercultura, dell’integrazione e della cittadinanza attiva e la promozione di progetti umanitari realizzati in Africa.

Contribuisce alla promozione dell’evento l’associazione giovanile “ideAzione”.

Per informazioni:

Tommaso Carturan – operatore locale Lvia,

tel. 3281226037

mail: Tommaso.carturan@hotmail.it

A Milano Pisapia ottiene una vittoria straordinaria, De Magistris riesce addirittura a fare meglio.

L’Italia s’è desta e riscopre il suo orgoglio.

Abbiamo assistito ad una campagna elettorale fatta in maniera sporca, si è scivolati in bassezze assolutamente indegne rispetto alla serietà e all’importanza che la politica dovrebbe avere.

I cittadini questa volta però hanno scelto chi dava loro più speranze, chi dimostrava di essere più serio ed affidabile, aldilà dell’etichetta di partito o dei soldi spesi per la campagna elettorale.

Particolarmente positivo è il dato di Napoli. Nonostante come sappiamo lì sia molto forte la criminalità organizzata e le compravendite dei voti i napoletani non hanno premiato i più ricchi, ma hanno dimostrato il loro orgoglio e la loro voglia di uscire dalla vergognosa situazione in cui la città si trova per colpa di una cattiva amministrazione a tutti i livelli (Comune, Provincia, Regione e Stato).

Al centro-sinistra ora il compito importante di non tradire le attese e soprattutto quello di costruire un’alternativa credibile anche a livello Nazionale. Ora non bisogna fermarsi, ma continuare a lavorare per il referendum, per raggiungere il quorum e far vincere i SI.

Quante volte in queste elezioni comunali abbiamo sentito sbandierare da parte del centro-destra la storiella della filiera di governo?! Dell’importanza di avere Governo Nazionale, Regionale, Provinciale e Comunale della stessa parte politica?!

Se qualche cittadino avesse creduto a questa storiella ecco i primi risultati pratici:

Nella rimodulazione delle risorse destinate alla manutenzione stradale da attribuire alle province del Lazio, la giunta guidata dalla Polverini ha stabilito che al territorio pontino vengano tagliati 1.876.804,37 euro, somma complementare al progetto di messa in sicurezza dei 250 chilometri di strade regionali ricadenti sul nostro territorio. Ma il bello deve ancora venire. L’approvazione del decreto della Presidenza del Consiglio, a seguito della richiesta della Regione Lazio, dimostra palesemente la poca attenzione che viene riservata alle esigenze dei cittadini della Provincia di Latina, al contrario di quanto sostenuto in questa campagna elettorale da Di Giorgi e da tutti i suoi alleati.

Se il buongiorno si vede dal mattino… che qualcuno si svegli!

Il 12 e 13 giugno, come sapete, saremo chiamati ad esprimerci sulle questioni previste dai referendum. Come promesso ecco una breve spiegazione dei quattro quesiti referendari:

I quesiti n. 1 e n. 2 riguardano l’acqua pubblica. Il primo (scheda di colore rosso) verte sulle “Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica”. Barrando la casella del “sì”, l’elettore vuole abrogare l’articolo 23 bis del decreto legge 112/2008 (convertito in legge 133/2008) che stabilisce come modalità ordinaria la gestione del servizio idrico tramite privati, attraverso gara, o tramite società a capitale misto pubblico-privato all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%. 
Il secondo quesito (scheda di colore giallo) interessa la “Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito”. Se vinceranno i “sì”, verrà abrogato l’articolo 154, comma 1, del decreto legislativo 152/2006 sulla “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. Il comma dispone che la tariffa applicata per il servizio idrico venga determinata tenendo conto appunto della “remunerazione del capitale investito”.

Il terzo quesito (scheda di colore grigio) è sul programma nucleare. Un “papiro” che elenca un’infinità di articoli e commi e che, nella sostanza, propone l’abrogazione del decreto legge 112/2008 nella parte in cui si prevede la realizzazione sul territorio italiano di centrali nucleari.

Infine, il quesito n. 4 (scheda di colore verde chiaro) riguarda il legittimo impedimento. Il testo recita: “Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l’articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante “Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza”?”. La norma  che si vuole cancellare prevede che il presidente del Consiglio dei ministri possa invocare il legittimo impedimento a comparire in un’udienza penale, qualora imputato, in caso di concomitante esercizio di attività legate alle funzioni di Governo. Per i ministri, costituisce legittimo impedimento l’esercizio delle attività previste da leggi e regolamenti che ne disciplinano le attribuzioni.