Revisione dello Statuto Comunale bloccata sul nascere
“La Commissione Affari Istituzionali presieduta dal Presidente Calandrini si è riunita solamente due volte in quasi due anni e non ha risolto nessuno dei problemi messi in agenda”. I consiglieri comunali del Partito democratico Alessandro Cozzolino e Omar Sarubbo ricordano come la commissione avrebbe dovuto modificare lo Statuto del Comune di Latina e lavorare per modernizzare, snellire e rendere più democratica l’attività istituzionale del Comune.
“Aldilà delle solite promesse non è successo nulla – afferma Cozzolino -. Dopo gli annunci di inizio legislatura tutto si è arenato nonostante da più parti siano giunte proposte concrete”.
“Abbiamo chiesto per esempio – ricorda il presidente della commissione trasparenza Sarubbo – di inserire il question time come strumento di conoscenza delle attività della giunta, abbiamo chiesto di regolare l’applicazione del referendum comunale ma non abbiamo trovato in questa maggioranza, nel sindaco e nel presidente Calandrini una interlocuzione seria”.
L’atteggiamento della maggioranza risulta incomprensibile, perché dalla riforma e dall’aggiornamento dello Statuto Comunale ne gioverebbe tutta la macchina organizzativa.
Quale sia l’interesse del centrodestra a non migliorare il funzionamento del Comune proprio non si capisce.
“Eppure queste cose le avevano promesse in campagna elettorale – aggiunge Sarubbo – le hanno inserite nel programma sindacale e le hanno ribadite in sedi ufficiali qualche tempo fa. Sia l’Ufficio di Presidenza del Consiglio che la Commissione Trasparenza avevano infatti dato indicazione di procedere al più presto”.
“Più di un terzo di consiliatura è ormai andato sprecato – dice ancora Cozzolino -e, per l’esattezza, la Commissione Affari Istituzionali non viene riunita dallo scorso aprile 2012”.
“Questa maggioranza aveva promesso discontinuità con il passato – concludono i consiglieri del Pd Cozzolino e Sarubbo – e invece erano solo bugie. La peggiore destra degli slogan ha colpito ancora ma noi continuiamo a denunciare questo pessimo stato di cose non ci arrenderemo all’idea che la nostra divenga la città delle occasioni mancate”.
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