Salta il consiglio: a Latina non esiste più una maggioranza
Una maggioranza senza idee e senza numeri per governare preferisce scaricare sull’opposizione la responsabilità del consiglio comunale saltato di questa mattina invece di ammettere una volta per tutte il proprio fallimento che si sostanzia quotidianamente con la totale paralisi dell’attività amministrativa.
“Il consiglio odierno era stato convocato perché l’opposizione aveva chiesto l’inserimento di un punto all’ordine del giorno – spiega il gruppo del Partito democratico – dopodiché la maggioranza aveva pensato bene di inserire altri punti all’ordine del giorno a partire dal Piano di utilizzazione degli arenili. Appare chiaro quindi che tutto ciò avrebbe dovuto comportare la presenza in aula di tutta la maggioranza. Invece come mostrano le vistose assenze, la crisi politica del centrodestra pontino è ormai evidente visto che non riescono nemmeno più a tenersi i consigli comunali.
Dopo aver risposto al primo appello abbiamo deciso di lasciare l’aula perché anche nel secondo appello la maggioranza non aveva i numeri. Non possiamo assumerci la responsabilità di consentire il corretto svolgimento dell’attività istituzionale visto che non esiste più di fatto una politica amministrativa e soprattutto si è liquefatta come neve al sole la maggioranza del Comune di Latina.
Basta analizzare le attività amministrative del Comune di Latina per verificare che da mesi non vengono convocati consigli su interventi strategici, la proposta di bilancio di previsione è bloccata negli uffici per la mancata copertura finanziaria degli interventi, gli assessorati vivono uno stato di paralisi e si limitano all’ordinaria amministrazione.
“Appare del tutto evidente – commentano i consiglieri comunali del gruppo del Partito democratico – che l’amministrazione Di Giorgi di fatto è giunta al capolinea, non avendo brillato peraltro in questi anni. Sarebbe quindi opportuno aprire una fase di profonda riflessione per arrivare ad adottare quelle decisioni necessarie a restituire un governo alla città che non può che passare attraverso le elezioni amministrative anticipate”.
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