Festa della Repubblica. Il pensiero di Giorgio Maulucci
Ancora una volta l’amico (nonché mio preside al liceo classico) Giorgio Maulucci mi da la possibilità di ospitare su questo sito le sue interessanti riflessioni sulla festa della Repubblica.
“Ogni popolo che ha potuto e saputo liberarsi dall’oppressione e soggezione fascista o comunque dal totalitarismo, ha l’onore, il privilegio e il dovere di celebrare il giorno della liberazione. Il 2 giugno 1946 (68 anni fa) anche Latina, non più Littoria, festeggia una nuova era. Il governo di Ferruccio Parri –Partito di Azione- si era dimesso nel 1945, al quale seguì il governo De Gasperi. Il 25 febbraio 1946 Pio XII condanna l’ideologia comunista. Il cammino, la gestazione della nuova era repubblicana è stata lunga e caratterizzata sempre dall’indole conservatrice o moderata del nostro paese. Quarant’anni di governo DC hanno dimostrato, infatti, che l’Italia è politicamente “pigra”, non immediatamente propensa a cambiare, a rimanere piuttosto seduta e guardare se qualcosa di nuovo si profili all’orizzonte e poi si vedrà. Per reagire al ventennio fascista sono passati vent’anni. Altrettanti ce ne sono voluti per quello berlusconiano;