ITALIA DEI DOLORI: NOTE A MARGINE
Continuiamo a sostenere Renzi per ovvie ragioni di necessità, ma la sua goffa performance con il gelato a Palazzo Chigi non ci è davvero piaciuta. Per lo stile (berlusconiano), per il messaggio (cialtroneria italiana), per la guitteria. Ma chi glielo fa fare? Crede di essere oramai infallibile nelle sue mosse? L’America sarà stata pure eccessiva, ma ha un occhio bene allenato in fatto di “effetti speciali” che, però, devono essere molto bene architettati, specie se di natura politica. A dire il vero la vignetta d’oltre oceano ha colto nel segno nel focalizzare un’immagine prettamente italiana, improntata al barcamenarsi, al lecca-lecca o mangia-mangia. Insomma, “lecca che ti passa”; leccarsi i baffi per consolazione.
La scuola. Non siamo affatto sorpresi del sia pure momentaneo rinvio circa la risoluzione dei suoi problemi. Ci sembra impossibile, o almeno un miracolo se finalmente si attuasse una secolare questione: il riconoscimento del merito e relativa differenziazione dei compensi. Abbiamo a più riprese sostenuto (da molti anni) che il 50% del fallimento o della arretratezza della scuola italiana è da addebitarsi ai sindacati, che hanno individuato in essa un cantiere clientelare, elettoralistico, un’officina del tesseramento: la sussistenza dei medesimi.