Posts Tagged ‘teatro’

I RESTI DI UN TEATRO (PARTE II)

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. In News

TEATRO2(Clicca qui per leggere la parte I) Un teatro costato un occhio della testa e, si dice, la struttura più bella di tutta la provincia gestito in tal guisa. Come se nulla fosse, sul palcoscenico dell’ormai inglorioso “D’Annunzio” passava di tutto, dai saggi di danza delle scuole e scuolette locali, gratuitamente “offerti” dalla responsabile del “Valore Cultura” (pure questa si sono inventata!), la bene e sempre amata Patrizia Fanti (al cuore non si comanda!), alle rappresentazioni tra il ludico e il faceto -il teatro della “chiacchiera”(sic Pasolini) o dell’effimero-, gli “ospiti d’onore” per épater  le bourgeois (a dire il vero, tra quelli di ordinanza, ce ne sono stati alcuni davvero grandi: Aznavour, la Greco, pure la Kabaiwanska, approdati, però, sotto altra bandiera). Per nostra personale “intercessione”, arrivò pure il Piccolo di Milano con “Arlecchino servitore di due padroni” (il Piccolo, di suo, non sarebbe venuto a Latina, quella fu l’unica volta, al D’Annunzio; un’altra volta, al Liceo Classico, ad un anno dalla morte di Strehler, recital con A. Jonasson e Franco Graziosi, memorabile).

I RESTI DI UN TEATRO (PARTE I)

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. In News

teatro latinaHo condiviso le lettere inviate al Commissario prefettizio Dott. Barbato da P. Galante e l’attore  S.Pinotti  in merito alla chiusura dei due teatri, associandomi al plauso per la decisione presa. Ne ho già scritto , frammentariamente e , come si suol dire, a caldo su FB, reagendo anche al “proclama” di Pernarella. Ricordandogli  che lui, oggi, si erge a “tribuno della plebe” in difesa dell’annosa, vergognosa situazione del teatro cittadino senza ricordare che altri (tra cui lo scrivente), precedendolo nel tempo, hanno fatto una campagna di proteste ed insulti che nessuno ha inteso ascoltare. Ma al punto in cui siamo, assolutamente grave, è il caso di unire le forze, da qualsiasi barricata esse giungano. Quando si inaugurò il “tempio,” chi scrive segnalò che bisognava subito pensare a renderlo artisticamente e culturalmente agibile. Allora c’era Carlo Fino, che ci piace immaginare come “la buona persona del teatro” (espressione mutuata dal titolo “Der gute mensch von Sezuan”/Brecht), un funzionario del Comune che già da anni provvedeva ad organizzare spettacoli (Cinema Teatro Giacomini).

Teatro chiuso: il Pd l’unico a fare proposte e segnalazioni

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. In News

teatro-d'annunzio-latinaCozzolino (PD): “Chi mette sullo stesso piano l’ex maggioranza e l’ex opposizione lo fa con lo scopo preciso di livellare verso il basso il dibattito politico. Noi non ci stiamo. La verità sta nel fatto che solo il Pd, in questi anni, ha fatto proposte per dare una nuova vita a teatri, musei e biblioteca. Parole mai ascoltate da una maggioranza sorda e incapace”

“Chi vuole mettere alla pari la maggioranza inconcludente che ha guidato questa città e l’opposizione lo fa con lo scopo preciso di giustificare Di Giorgi e l’intero centro destra ed avere, così, una banale giustificazione per non voler voltare pagina e cercare il cambiamento in questa città”. Così Alessandro Cozzolino, ex capogruppo del Pd in consiglio comunale, interviene sulla questione teatri in città.

STRACCIONI E STRACCIATI DI IERI E OGGI

Pubblicato da Giorgio Maulucci. In Dai blogger

libertà_partecipazioneOperetta degli stracci” è il terzo spettacolo che proponiamo  nella C.C. di Latina (prima rappresentazione Venerdì 6 marzo, ore 14.30), con le attrici-detenute, parte delle quali hanno consentito di formare un gruppo  “semistabile”, di garantire, quindi, una continuità ed una progressiva crescita personale ed artistica delle medesime. Ciò ha favorito anche l’agevole inserimento di quegli elementi che si sono avvicendati nel corso dei tre anni. Una conferma, questa, della utilità e positività di un gruppo coeso e responsabile; animato non solo dalla curiosità, ma soprattutto dal piacere e dalla consapevolezza dell’essere “professionali”. Il primo spettacolo (Vedersi dentro, 2010-11) è stata una “improvvisazione”, più che altro una lettura interpretativa di testi scritti dalle stesse detenute, drammaturgicamente risolti; una messa a nudo del vissuto di ognuna di loro.

Ansa

SKY TG24

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